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“Che vergogna! Sulla questione della ‘giostra di Teo’ il sindaco non ha ascoltato la voce di cittadini ed esercenti e non ha nemmeno voluto metterci la faccia: si è nascosto dietro il ‘compitino’ letto dall’assessore”. Lo scrive, più battagliero che mai, il comitato “Giostra di Teo” dopo la seduta del consiglio comunale di ieri sera in cui ha risposto all’interrogazione del consigliere di opposizione Roberto Buda in cui si chiedeva quali fossero le ragioni della chiusura della giostra in piazza Pisacane.

La risposta è arrivata per bocca del vicesindaco e dell’assessore Attività produttive e sviluppo economico, Lorena Fantozzi, “che – scrive il Comitato – ha addotto generiche questioni di visibilità dei monumenti, come la valorizzazione della statua di Garibaldi, e di utilizzo della piazza per altre manifestazioni”.

“Indigna e lascia senza parole – aggiunge la nota – il fatto che la giunta di Cesenatico non abbia, neanche per un momento, ritenuto di rivolgersi a noi, come se gli esercenti del comitato e tutti i cittadini che ci sostengono non contassero nulla. In qualsiasi democrazia chi amministra dialoga con la cittadinanza. Qui no, anche se si tratta di una parte importante dell’economia di Cesenatico, di tantissime firme già raccolte e di tante altre che stanno arrivando. Come tratterà, il sindaco, queste firme e questi cittadini? Pensa di liquidarci come ha fatto con l’opposizione in consiglio? Ha fatto male i conti. È arrogante e miope. Non tiene nel debito conto la gente che lavora e produce, i principali esercenti di Cesenatico, e che è penalizzata dalle scelte di questa amministrazione. La giunta – conclude – si è espressa chiaramente: si vuole far morire la zona del porto canale e favorirne altre”.
Non convince la collocazione alternativa proposta, piazza Comandini, su un viale principale, dove – insiste il Comitato – “passano le automobili e il traffico è particolarmente intenso. Ma è da pazzi metterla in quella rotonda. Col traffico che c’è sarebbe pericolosissima!”, tuona Paola Casali, una cittadina di Cesenatico che sostiene la petizione.
La petizione contro la chiusura della giostra – che ha già abbondantemente superato le mille sottoscrizioni – si può firmare fisicamente negli esercizi commerciali di tutti i membri del comitato promotore di seguito elencati della città (tra cui i ristoranti, i bar ed i negozi più importanti della città) oppure online, con pochi comodi clic, sulla pagina Facebook “I bambini di Cesenatico rivogliono la giostra di Teo” al link https://www.facebook.com/profile.php?id=61555158390456 

Per farlo basta andare sulla pagina, scrivere il proprio nome e cognome nei commenti sotto il post fissato in alto (non serve aggiungerlo se coincide col nome del profilo) con la frase “chiedo al sindaco di non chiudere la giostra di Piazza Pisacane”.

 
 
 
 
 
 
 
 

Il comitato promotore è composto da: Simona Pifferi, Bar dei Marinai e Ristorante La Stiva dei Marinai, Piazza Pisacane 13; Miranda Benini, Tabaccheria piazza Pisacane 11; Bianca Tomoiaga Gelateria Mu, via Armellini 24; Rossano Poggioli Bar l’Infame, via Armellini 23; Rossella Papi e Maurizio Chiarucci, Ristorante 12 e Casa12 hotel, via Armellini 12; Gaia Maricchiolo, Tabaccheria Dora, via Moretti 1; Michele Franciosa, Ristorante Cucina di Mare, via Moretti 7; Massimo Malpezzi, Ristorante Titon via Moretti 10; Sofia Sintini Osteria Pub Maraffa via Moretti 11; Alessio Sassi, Ristorante Da Giuliano via Moretti 19; Caterina Zanelli, Gioielleria Re Mida corso Garibaldi 4; Massimiliano Montorsi, Mela Compro corso Garibaldi 5; Fabio e Marco Proli, Ottica Proli corso Garibaldi 6; Maria Rosaria Cipriano, Farmacia Ioli corso Garibaldi 7; Carlo Maestri, Gioielleria Oreficeria Monti corso Garibaldi 9; Roberto Mainardi, Le Caramelle di Jack corso Garibaldi 13; Tina Faretta, Negozio Ciao Ciao corso Garibaldi 14; Italo Freschi, Il Punto Eicola 11 e Officina del Porto, corso Garibaldi 18; Katja Geri, Ricami Veronica corso Garibaldi 21; Rino Emendato, Caffe del Corso corso Garibaldi 22; Lorenzo Spada, Scalo 17 Officina Portuale corso Garibaldi 17; Manuel Duca, Ristorante Nero di Seppia corso Garibaldi 2; Annalisa Rossi, Piadineria A Sisters piazza Pisacane; Giuseppe Casali, pittore via Alberti 8; Matteo Baiardi bar Marivaux corso Armellini 8.

 
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