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Le sue “imprese” stanno dividendo l’opinione pubblica. C’è chi lo considera un “eroe” come Robin Hood e chi un delinquente le cui malefatte, alla fine, ricadranno sulla comunità. Comunque la pensiate, “Fleximan” – l’ignoto giustiziere degli autovelox – è diventato un grande caso mediatico.

Sembrava un fenomeno circoscritto al Veneto (una quindicina di tralicci abbattuti a colpi di flessibile) e, invece, forse per colpa di qualche imitatore, i casi si sono moltiplicati in tutta Italia fino a raggiungere anche la Romagna. Nel ravennate, in particolare, si sono registrati nell’arco delle ultime 24 ore ben due raid vandalici.

In particolare, la scorsa notte è stato abbattuto un autovelox a Castel Bolognese, mentre il giorno precedente era toccato al palo del velox sulla Dismano nei pressi della frazione di Osteria alle porte di Ravenna.

 
 
 
 
 
 
 
 

Ora, anche a Cesenatico – dove oggi come ieri si esalta la figura, non proprio evangelica, del Passator Cortese – esiste un autovelox che, specie nelle prime settimane, ha fatto un’autentica strage di multe (siamo già a quota 52mila!). E dunque, specie sui social, sono in tanti ad auspicare l’intervento di Fleximan anche sull’Adriatica.

Sete di vendetta da parte di chi ha dovuto pagare raffiche di verbali? Può darsi. In ogni caso, l‘apologia di reato è una pericolosa deriva anti-sociale, ma anche l’avvisaglia di un malcontento sempre più diffuso e che, per questo, non andrebbe sottovalutato.

 
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