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Migliaia di euro di sanzioni per numerose irregolarità, denunce e altre segnalazioni: è il bilancio, al momento provvisorio, dell’esito del controllo svolto dalla Questura – in collaborazione con l’Ispettorato del Lavoro – all’interno di una discoteca della provincia, alle porte di Forlì.

Il controllo è stato effettuato per verificare eventuali irregolarità nella gestione del locale e organizzazione delle serate, tra cui anche il possibile spaccio di sostanze stupefacenti, nonché accertare le condizioni di sicurezza del locale.

discoteche

Giunti all’interno, gli investigatori della Squadra Mobile hanno subito notato un giovane, nei pressi dell’ingresso, chiedere a un ragazzo: “Ti serve la roba?”. L’uomo è stato subito controllato dai poliziotti e portato fuori dal locale: apparso molto agitato, mostrava un piccolo borsello che conteneva alcuni piccoli involucri in cellophane, riferendo trattarsi di caffeina che stava “spacciando per droga” agli avventori del locale.

Il controllo è stato approfondito con la perquisizione sul posto che ha consentito di rinvenire complessivamente 19 involucri in cellophane, contenenti sostanza in polvere di colore bianco, unita ad altra sostanza cristallina. In Questura l’esito dell’esame narcotest svolto dalla Polizia Scientifica ha dato riscontro per cocaina soltanto per uno degli involucri. Il giovane è stato quindi sanzionato in via amministrativa per detenzione di stupefacenti ad uso personale e segnalato alla locale Prefettura.

 
 
 
 
 
 
 
 

Durante le fasi successive, personale della Squadra di Polizia Amministrativa ha verificato le licenze e il rispetto di altre norme, mentre personale dell’Ispettorato del lavoro si è focalizzato sulle persone intente a svolgere attività lavorativa, ossia chi “serviva” da bere, i deejay, i preposti ai servizi di sicurezza e controllo, cosiddetti “buttafuori”.

Sono stati identificati sei “buttafuori” che di fatto svolgevano compiti di filtraggio, controllo dei flussi di ingresso e verifica degli avventori, i quali hanno dichiarato di essere “soci” e di svolgere quelle attività a titolo di volontariato o “per dare una mano”. I successivi accertamenti hanno documentato, invece, che gli stessi stavano svolgendo abusivamente la loro attività; quasi tutti non erano iscritti in nessun elenco tenuto dalla Prefettura e non era stata effettuata alcuna segnalazione alla Questura del loro impiego, come previsto dalla normativa vigente; peraltro è emerso che uno dei sei “buttafuori” si trovava a “lavoro” nonostante fosse anche irregolarmente soggiornante sul territorio nazionale.

Sia al gestore del locale che “ai buttafuori” sono state elevate complessivamente tredici sanzioni amministrative che prevedono, ciascuna, il pagamento di una somma di denaro tra i 1.500 e 5.000 euro.

 
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