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TABELLINO

CESENA (3-4-2-1): Pisseri; Pieraccini, Prestia, Piacentini (29’ st Silvestri 6); Adamo (37’ st Pierozzi), Saber, Francesconi (10’ st Varone), Donnarumma (29’ st David 6); Corazza, Berti; Ogunseye (10’ st Shpendi).

A disposizione: 61 Siano, 33 Klinsmann, 3 Pitti, 13 Coccolo, 15 Ciofi, 20 De Rose, 4 Chiarello, 10 Kargbo, 30 Giovannini, 92 Coveri.

Allenatore: Domenico Toscano.

AREZZO (3-4-1-2): Trombini; Lazzarini, Risaliti, Chiosa (27’ st Pattarello); Donati, Foglia (27’ st Catanese), Mawuli (38’ st Settembrini), Montini (38’ st Coccia); Guccione; Ekuban (1’ st Gucci), Gaddini.

A disposizione: 22 Borra, 12 Ermini, 5 Bianchi, 18 Damiani, 21 Castiglia, 25 Masetti, 29 Sebastiani.

Allenatore: Paolo Indiani.

Arbitro: Giorgio Vergaro.

Marcatori: aut. Chiosa (Are)

Ammoniti: Piacentini, Francesconi, Prestia, Gaddini, Berti, Lazzarini.

Servivano i tre punti e quelli sono arrivati, nonostante una performance sottotono dei ragazzi di Toscano e l’ottima prestazione in fase di contenimento degli avversari. L’Arezzo arrivava a Cesena dopo un mese senza vittorie, con tanta fame di voltare pagina al cospetto della capolista e per poco non ci sono riusciti, visto l’ottimo piano gara preparato da Indiani che ha occluso ogni spazio di manovra ai bianconeri.

Nella serata dedicata a Pantani (splendido il maxi-striscione del Manuzzi), i primi 15 minuti volano via senza sussulti, con nessuna delle due squadre che tenta l’affondo decisivo e gli ospiti che anzi ricercano più l’organizzazione difensiva che qualche sortita sul versante di campo opposto.

Il primo brivido arriva al 17esimo con Donnarumma che si fa beffe del diretto avversario e mette un cross a rientrare verso Ogunseye il quale, leggermente trattenuto, si lascia cadere nella speranza che l’arbitro abbocchi senza però trovare successo. È sempre Ogunseye a suonare la carica poco dopo, con un tiro dalla distanza che finisce alto, non di poco, sopra la traversa, con Berti che recrimina l’assist non ricevuto essendosi smarcato sulla sinistra. Bisogna aspettare solo 1 minuto perchè il talento classe ‘03 si prenda la gloria: Saber imbuca sulla destra per il 14 bianconero che vede e serve Corazza al centro dell’area, con un cross che viene malauguratamente deviato da Chiosa. La traiettoria che assume la sfera diventa impossibile per Trombini, che prova comunque ad evitare l’autogol senza riuscirci: è 1 a 0 per il Cesena.

Si tratta di un gol, se possibile, più pesante per l’Arezzo che per il cavalluccio, che vede sfumare i piani di resistenza difensiva dopo soli 20 minuti, per giunta a causa di un’autorete. Il primo a provare a rimettere in parità il match è Gaddini, che sbuca per primo su una palla contesa e lascia partire un tiro che si spegne sul fianco della rete sbagliato, dopo di che la partita si fa grigia: il Cesena fatica a trovare spazi sulla trequarti e l’unico sfogo offensivo diventa quello rappresentato da Ogunseye, il quale riceve solo nei primi 45 minuti una miriade di palloni spalle alla porta, riuscendo a metà nel suo intento di far salire i compagni e prendere posizione nella zona di campo nemica.

 
 
 
 
 
 
 
 

Si è fatta sentire più del dovuto l’assenza di Kargbo (ancora out per infortunio) che solitamente in quelle zolle di campo punge l’avversario. Il secondo tempo prosegue sulla falsariga del primo, con gli ospiti che continuano a curare gli interessi difensivi più di quelli offensivi e i bianconeri che non trovano sbocchi, nemmeno dopo gli ingressi in campo di Shpendi e Varone. Prova a farsi avanti l’Arezzo al decimo e al ventesimo, prima con un cross pericoloso di Gaddini che, dopo una deviazione fortuita, finisce fra le braccia di Pisseri e poi con un tiro di Montini, troppo poco potente per impensierire l’estremo difensore. Al minuto 68 il Manuzzi si gela per una frazione di secondo, dopo che una palla sporca stava per finire sui piedi di Montini, il quale si troverebbe a tu per tu con il portiere se non fosse per il provvidenziale intercetto di Adamo che arriva in anticipo e impedisce al 2 di arrivare alla conclusione.

Gli ultimi 20 minuti non regalano emozioni, mentre lo fanno i 4 di recupero assegnati da Vergaro. Al 92esimo Shpendi viene atterrato, secondo lui, dentro l’area mentre non è dello stesso avviso il direttore, che concede una punizione poi sprecata da David, mentre il vero brivido che passa lungo la schiena di tutti i supporters cesenati è quello che avviene all’ultimo minuto, quando Gaddini lascia partire dalla distanza un missile terra-aria che, per fortuna di Toscano e i suoi, finisce di qualche centimetro sopra la traversa.

Altri tre punti pesanti  per il Cesena, che attende il risultato da Lucca (dove giocherà la Torres) per sapere se iniziare a fare più di qualche pensiero fondato sulla promozione.

 
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