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Poiché sembra tramontata l’ipotesi del “terzo mandato” (pollice verso del Senato ma nella “terra dei cachi” non si sa mai…), torna nell’agenda politica regionale il tema del dopo-Bonaccini che, a questo punto, non potrà piu’ ricandidarsi alla guida dell’Emilia-Romagna. Dunque, due le domande: cosa farà il Governatore dopo la primavera del 2025 e, soprattutto, chi prenderà il suo posto in viale Aldo Moro? 

Le risposte sono tutt’altro che semplici perché mai come oggi il Pd vive una fase di profonda divisione interna e l’effetto Elly Schlein, che avrebbe dovuto ricompattare il partito, ha semmai accentuato le differenze fra correnti. 

Non esclusa del tutto l’ipotesi dell’anno sabbatico, una delle destinazioni di Bonaccini potrebbe essere l’Europa e dunque una sua candidatura a Bruxelles il prossimo giugno. Sarebbe un upgrade naturale, se non fosse che la Schlein potrebbe decidere di correre in prima persone e di farlo come capolista. In questo caso, il Governatore terminerebbe regolarmente il suo mandato portando l’Emilia-Romagna alle urne tra poco più di un anno.

A quel punto, chi sarebbe il candidato del Pd? Quattro le ipotesi nel toto-nomi: in pole position l’assessore alle Attività Produttive Vincenzo Colla, ma la sua biografia politica (a partire dal ruolo di segretario regionale della Cgil) non convince l’ala piu’ moderata del partito che, oltre alle politiche sul lavoro, gradirebbe un candidato piu’ innovatore. Per questo, negli ultimi tempi, ha preso quota la candidatura del sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, l’uomo a cui Bonaccini darebbe il suo voto. E la Schlein? Il suo primo nome sarebbe Igor Taruffi, assessore regionale al Welfare nella giunta Bonaccini e responsabile organizzazione del Pd targato Schlein.

 
 
 
 
 
 
 
 

Alla fine, se i tre nomi risultassero troppo “divisivi”, il Pd potrebbe ripiegare sue due donne: l’europarlamentare Elisabetta Gualmini oppure la sindaca uscente di San Lazzaro Isabella Conti.

 
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