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Ritorna giovedì 7 marzo (ore 16.30) “Mondo Donna: Amore, Diritti, Violenza”, ciclo di appuntamenti dedicati alla donna, organizzato dall’Università per gli Adulti di Cesenatico. Il primo appuntamento, in programma al Museo della Marineria, vedrà la presentazione del libro “Donne nella Resistenza – Cesenatico 1943-1945 – Storie di staffette partigiane”, a cura di Carla Belletti, Fiorella Casali, Pascale Buda e Antonella Armuzzi (ed. Società Editrice Il Ponte Vecchio). 

Il libro raccoglie gli atti di un seminario pubblico organizzato dall’U.D.I., sezione di Cesenatico, nell’aprile del 2018 col patrocinio del Comune di Cesenatico.

Sono undici le donne nate nel Comune che la ricerca negli archivi storici, in collaborazione con l’Università di Bologna e L’Istituto Storico della Resistenza e dell’età Contemporanea di Forli-Cesena, ha individuato come partigiane facenti parte delle formazioni partigiane romagnole: la 29° GAP, intitolata a Gastone Sozzi e le Squadre di Azione Patriottica (SAP), che operavano prevalentemente nelle Provincie di Forli-Cesena e Ravenna.

Il seminario e di seguito il libro è nato dall’idea dell’U.D.I. di Cesenatico, di dare voce e volto a queste 11 donne, raccogliere, per quanto possibile, le loro storie, divulgarle e farle conoscere, nella consapevolezza che per troppo tempo sono state taciute, poco considerate, spesso dimenticate.

Battistini Pia, Buratti Pia, Casadio Iris, Cortesi Wally, Fantini Maria, Farnedi Teresina, Foschi Domenica, Imolesi Maria, Paganelli Ida, Ravaglia Delfina, Sintoni Clara, donne tra 16 e 40 anni, provenienti da ceti sociali umili, contadini, marinari, alcune svolgevano lavori di infermiera e ostetrica, donne coraggiose che, per libera scelta, decisero di stare dalla parte giusta della storia, consapevoli del pericolo a cui sarebbero andate incontro

Le loro storie ci raccontano di donne che affrontavano i posti di blocco nazifascisti con coraggio e determinazione, quando portavano armi nascoste in una carriola o messaggi sotto la sella della bicicletta, o nascondevano in casa loro soldati dell’esercito alleato. Ci raccontano di fughe e nascondigli di fortuna, di arresti, di torture, di deportazioni in Germania, di aborti provocati dalle percosse fasciste, di tentativi di stupro, di traumi mai dimenticati, di vite troppo presto spezzate.

Donne nella Resistenza – Cesenatico 1943-1945, è prima di tutto un libro dedicato a loro, ai loro vissuti, in alcuni casi alle loro tragedie, alle loro speranze e rinascite. E’ stata una ricerca che ha visto coinvolti i familiari, i parenti, nipoti e pronipoti a cui è stato chiesto di ricostruire, attraverso i ricordi, le loro storie. I familiari hanno collaborato con grande impegno e commozione nella ricerca di fotografie, attestati, documenti, medaglie, ma soprattutto hanno raccontato spaccati di vita reale e vissuta di quel periodo storico tramandati in famiglia. Ne è uscita una raccolta di biografie, alcune brevi, altre più articolate, altre solo un nome che compare nello schedario della commissione per il riconoscimento degli uomini e delle donne della Resistenza. E’ stato come aprire un grande baule contenente il passato ancora vivo nella memoria, non solo privata delle famiglie ma di una comunità intera, una memoria utile ad aggiungere un tassello prezioso e importante per la storia della città di Cesenatico.

A cornice delle biografie delle donne partigiane, preziosi sono stati gli interventi di Miro Flamigni, Vicepresidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età Contemporanea di Forli-Cesena e di Mira Roberta, docente di Storia Contemporanea dell’Università di Bologna, che ci hanno introdotto, il primo, nel contesto storico di riferimento: le formazioni partigiane, il sacrificio di Gastone Sozzi, la figura della moglie Norma Balelli, l’operato criminale della Banda Garaffoni, le torture, le fucilazioni, le deportazioni in Germania, il secondo intervento di Mira Roberta ci ha permesso di capire e riflettere sul ruolo delle donne nelle formazioni partigiane; se parlassimo di un esercito regolare, afferma Mira, chiameremmo i compiti che svolsero le donne nella Resistenza, di intendenza, logistica, comunicazioni, cura dei feriti, ricerca di nascondigli sicuri per i partigiani. Compiti indispensabili senza i quali la lotta di Liberazione non sarebbe stata possibile. Le donne, in sella alla loro bicicletta, non erano controllate e sospettate come gli uomini, avevano una maggiore libertà di movimento.

Nonostante ciò il loro ruolo è stato spesso non riconosciuto alla pari degli uomini combattenti. A livello storiografico, infatti, la partecipazione delle donne nella Resistenza è sempre stata raccontata come un supporto all’azione e alla lotta che rimane, però, declinata al maschile.Questo libro vuole restituire alle 11 donne partigiane di Cesenatico e a tutte le donne che hanno partecipato in qualche modo alla lotta contro il nazifascismo, il loro giusto riconoscimento, non più con pagine sbiadite o cancellate di un pezzo di storia, ma viste come protagoniste, al pari degli uomini, della Resistenza e della storia d’Italia.

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