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Lo sbarco a Pozzallo (Ragusa) dei 51 migranti e della salma di un 17enne della Sea Watch 5 inizialmente destinati al porto di Ravenna, è stato caratterizzato da “pietà tardiva per i morti. Ora si pensi anche ai vivi”. Lo dice il sindaco di Ravenna Michele de Pascale. 

“Il Governo Meloni – prosegue – con grave ritardo ha sensatamente cambiato idea e assegnato alla nave ong il più vicino porto di Pozzallo, anziché quello di Ravenna che si trova a 4 giorni di viaggio e più di 1.500 chilometri di distanza dal luogo di salvataggio”.

 
 
 
 
 
 
 
 

Per il sindaco ravennate “un dietrofront palesemente determinato dal fatto che sulla nave viaggiava, insieme ai superstiti, il cadavere di un giovane. Il Governo dunque ha avuto un sorprendente moto di pietà e di umanità per questa vittima. Purtroppo bisogna riscontrare che analoga pietà non è valsa quando è stato il momento di garantire un porto sicuro agli oltre 900 migranti sbarcati nell’ultimo anno a Ravenna, tra i quali oltretutto c’erano donne in gravidanza e bambini, anche neonati, costretti a un ulteriore viaggio di migliaia di chilometri a causa della distanza tra il luogo di salvataggio e il luogo di approdo”.

 
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