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E’ stata una delle vicende di cronaca piu’ inquietanti della storia di Cesenatico: l’omicidio di Alfredo Benini, l’87enne ipovedente aggredito nella sua casa nel quartiere Madonnina Santa Teresa e morto nelle settimane successive per la gravita’ delle lesioni subite. Per quella morte era già stata condannata in primo grado a 24 anni di carcere la nipote Paola Benini, sentenza poi modificata a 21 anni prima che la Cassazione l’annullasse per una serie di osservazioni presentate dargli avvocati della difesa.  

Ebbene, nei giorni scorsi si è tornati in aula davanti alla Corte d’Appello di Bologna, dove il procuratore generale e gli avvocati di parte civile hanno chiesto la conferma della sentenza di primo grado, mentre i difensori di Paola Benini hanno chiesto l’assoluzione.

Alfredo Benini, 87 anni, affetto da minorate capacità visive, era stato aggredito nella sua abitazione e colpito alla testa. Ai primi soccorritori aveva detto di essere stato picchiato da degli “sconosciuti”, una versione ribadita anche agli inquirenti, ma ritenuta “inattendibile” dall’accusa secondo cui Benini non avrebbe mai potuto vedere il volto dell’aggressore.

 
 
 
 
 
 
 
 

Secondo i legali di Benini l’autrice di quel feroce pestaggio, avvenuto il 15 ottobre 2017 nell’appartamento di via Saltarelli, sarebbe proprio Paola Benini, che ha atteso da libera questo nuovo giudizio di secondo grado. Per l’accusa alla base di quell’omicidio c’era un movente di natura economica perché, in piu’ occasioni, l’uomo aveva dichiarato che avrebbe estromesso la nipote da ogni lascito ereditario.

Nel processo d’appello, che si é aperto questa settimana a Bologna, i parenti di Benini – morto il 13 maggio 2018 – hanno chiesto 900mila euro di risarcimento per l’omicidio.

 

 
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