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Sono stati emessi dal Questore di Forlì-Cesena, dott. Claudio Mastromattei, dieci provvedimenti di D.A.Spo. (divieto di accedere ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive) nei confronti di altrettanti tifosi per condotte violente in occasione di una partita del campionato di calcio di Eccellenza.

Gli accadimenti risalgono al 10 dicembre scorso, quando personale dell’Arma dei Carabinieri è dovuto intervenire, al termine della sfida Gambettola-Novafeltria, a causa di violenti tafferugli tra le opposte tifoserie.

Si è accertato che, durante il deflusso degli spettatori, quattro tifosi locali, a bordo di due motocicli, si sono avvicinati, brandendo alcuni bastoni, ai circa 20 tifosi ospiti, che si trovavano nei pressi delle proprie autovetture in procinto di ripartire, che hanno reagito utilizzando le aste delle bandiere, innescando così una violenta rissa a colpi di bastone sedata solo dall’intervento dei militari.

Nella circostanza, dopo aver sedato la rissa, i Carabinieri sono riusciti a fermare ed identificare, prima che si dileguassero, dieci dei partecipanti, tra cui nove supporters del Novafeltria, di età compresa tra i 22 e i 35 anni, e uno degli “incursori”, un trentatreenne residente nel bellariese e tifoso del Gambettola, che sono stati denunciati per rissa aggravata.

All’esito dell’attività istruttoria svolta dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura, sono stati pertanto emessi dieci provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (7 provvedimenti inibitori sono della durata di 1 anno, uno di 18 mesi e due della durata di 2 anni).

 
 
 
 
 
 
 
 

“I campionati della lega dilettanti – spiega il Questore di Forlì-Cesena, Claudio Mastromattei – talora presentano insidie, sia perché interessano squadre di Comuni limitrofi caratterizzati, in alcuni casi, da acceso campanilismo sia perché non è sempre possibile disporre servizi di ordine e sicurezza pubblica per i numerosissimi incontri in programma ogni fine settimana. E’ fondamentale, quindi, la collaborazione delle società sportive interessate nel segnalare tempestivamente alla Questura o alla Stazione dei Carabinieri competente per territorio, ogni situazione ‘anomala’ che possa riguardare la propria tifoseria, in modo da calibrare preventivamente un idoneo servizio di sicurezza. I provvedimenti emessi confermano, ad ogni buon conto, che negli impianti sportivi è ammessa, certamente, la rivalità sportiva ma non può essere tollerato nessun comportamento violento e nei confronti dei responsabili verranno sempre adottati provvedimenti di massimo rigore”.

 
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