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“Sempre al fianco degli operatori balneari che hanno investito per decenni sull’impresa di cui sono concessionari. Siamo per un mercato competitivo e, proprio in quest’ottica, abbiamo sempre contrastato la direttiva Bolkenstein, non solo calata dall’alto ma addirittura estranea e punitiva per il tessuto imprenditoriale balneare italiano”.

Così in una nota il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna secondo cui, su questa partita, “ci sono buone prospettive”. 

“La risposta della UE alla soluzione presentata dall’attuale Governo – ricorda Morrone – è di apertura a un ‘dialogo costruttivo’. C’è un’analisi attenta a Bruxelles anche rispetto alla mappatura della risorsa spiaggia redatta dal Tavolo tecnico governativo da cui emerge che solo il 33% delle aree demaniali costiere sarebbe oggetto di concessioni, con una gran parte ancora libera. Ragione per cui non ci sarebbe scarsità di risorse e quindi potrebbe essere superata la necessità di applicare la ‘Bolkenstein’ sulle concessioni in essere, che vorrebbe dire obbligo di metterle a gara senza rinnovi automatici. Sono stati chiesti altri approfondimenti e il Tavolo ha elaborato allegati su cui si chiede il confronto. Oggi come oggi non ci sono scadenze immediate, ma è imprescindibile una soluzione che tuteli il nostro modello imprenditoriale. L’interlocuzione sarà probabilmente con la Commissione UE che uscirà dalla prossima tornata elettorale europea”.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

“Mentre a Bruxelles qualche schiarita la vedo – aggiunge il parlamentare leghista – c’è tempesta in Romagna e in particolare a Rimini dove l’amministrazione a guida Pd cala dall’alto un nuovo piano spiaggia rigido e dirigistico senza confrontarsi con gli operatori e imponendo loro un ulteriore problema. Il Pd finge di perdere il pelo e mantiene inalterato il vizio di penalizzare la libera impresa e gli investimenti privati, ingessando e bloccando il mercato. Come abbiamo già rilevato, infatti, appare evidente che prima della spada di Damocle della Bolkenstein il mercato e l’avvicendamento nelle concessioni era più vivace che non oggi che tutto è bloccato per il timore di decisioni punitive. Ecco, il Pd riminese anziché stimolare la ripresa, mette la retromarcia. Ma sono evidenti a ogni livello – conclude Morrone – il pregiudizio quando non l’ostilità della sinistra verso le imprese e imprenditori non targati”.

 
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