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Colpo di scena nell’omicidio di Alfredo Benini, l’anziano ipovedente di 87 anni morto in seguito alle lesioni riportate dopo l’aggressione avvenuta nella sua casa nella frazione di Madonnina Santa Teresa a Cesenatico. Dopo sei anni e mezzo, infatti, la nipote Paola é stata assolta per insufficienza di prove. A scagionarla una frase pronunciata negli ultimi giorni di vita dallo stesso Benini, secondo cui “non c’era una donna tra i suoi potenziali aggressori”. 

Dunque, il secondo giudizio di Appello ha ribaltato completamente il castello accusatorio, ritenuto dal giudice non totalmente affidabile.  

A questo punto, a Paola Benini andrà anche restituita la sua abitazione, che era stata cautelativamente posta sotto sequestro conservativo su richiesta delle parti civili (i parenti che reclamavano un risarcimento da 900mila euro).

La nipote dell’87enne, che risiedeva a non molta distanza dalla casa che era dell’uomo, in primo grado a Forlì era stata condannata per omicidio a 24 anni di reclusione. Una sentenza modificata poi a 21 anni, con uno sconto ricevuto in secondo grado. Poi la Corte di Cassazione di Roma aveva accolto il ricorso dei difensori della donna che avevano presentato delle osservazioni legate ai processi precedenti.

A scagionare Paola Benini, come detto, la versione della vittima che, sia ai primissimi soccorritori del 118 che successivamente durante il ricovero ospedaliero, aveva dichiarato di essere stato picchiato da degli “sconosciuti”.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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