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Sale l’attesa in città per la Grand Boucle e, a poco più di due mesi dalla tappa Cesenatico-Bologna, la città si illumina con il trofeo del Tour de France esposto ufficialmente e a disposizione di cittadini e turisti. 

Da oggi fino a mercoledì 24 aprile sarà possibile vedere presso l’Ufficio IAT del Palazzo del Turismo “Primo Grassi” in viale Roma 112, il Trofeo della Grand Départ. Una versione particolare del Trofeo che è stata creata nel 2013, in occasione della centesima edizione del Tour de France, con l’obiettivo di celebrare il passaggio di consegna dal paese ospitante dell’edizione conclusa a quello del successivo anno.
Un’occasione per entrare nell’atmosfera della gara più attesa che vedrà protagonista un territorio in cui il ciclismo ha radice profonde. L’Ufficio IAT Cesenatico sarà aperto tutti i giorni in orario continuato 8.30-18.30. 

Il percorso

La comunità ospitante del Grand Depart 2024 ha  ritirato il trofeo lo scorso luglio, a Parigi, sugli Champs Elysees, al termine dell’ultima tappa del Tour de France n 110. Firenze lo ha conservato ed amministrato fino allo scorso 21 marzo, spostandolo sui luoghi iconici del ciclismo. All’interno dell’evento dedicato ai 100 giorni al via, durante la conferenza stampa del pomeriggio a Palazzo Vecchio, la Città Metropolitana di Firenze lo ha poi ufficialmente consegnato nelle mani di Giammaria Manghi, Capo della Segreteria Politica della Presidenza della Regione Emilia-Romagna. Dopo la presentazione ufficiale dello scorso 22 marzo in conferenza stampa nel palazzo della Regione Emilia-Romagna, il Trofeo è rimasto esposto per una decina di giorni, passando poi per un week end a Cervia, in occasione della Granfondo Via e per un’altra settimana a Rimini. Dopo i giorni dedicati a Cesenatico, sarà a Parma, nel fine settimana del 27 e 28 aprile. Successivamente tornerà a Bologna e si muoverà verso Piacenza, per poi lasciare l’Emilia-Romagna ed approdare in Piemonte a fine maggio.

 
 
 
 
 
 
 
 

La presentazione de “Il Giallo del Tour”

Il giornalista sportivo Beppe Conti presenterà il suo libro “Il Giallo del Tour”, edizione Minerva, venerdì 26 aprile ore 17 nella sala conferenze del Museo della Marineria con ingresso gratuito.

Trionfi e tragedie, le imprese storiche, i retroscena, segreti, misteri e misfatti dei leggendari protagonisti del Tour de France, la corsa più importante del mondo, dal 1903 ai giorni nostri. Il primo vincitore era valdostano, Maurice Garin, uno spazzacamino che rinnegò l’Italia per la Francia. Un secolo fa il primo vincitore italiano, Ottavio Bottecchia, nel 1924 e nel ’25. Poi nel ’27 la sua morte misteriosa sulle strade friulane.

Il Tour entrò nella leggenda nel 1930 quando gli organizzatori crearono le squadre nazionali, una formula che esaltò le imprese e i trionfi di Coppi e Bartali in maglia tricolore diretti da Alfredo Binda. Il fascismo impedì a Bartali di vincere nel ’37. La verità sulla telefonata a Bartali nei giorni dell’attentato a Togliatti nel luglio ’48. La vera storia del passaggio della borraccia fra Gino e Fausto. I misteri e il giallo del ritiro della nostra nazionale nel ’50 mentre stava dominando il campo.

L’impresa di Nencini e la tragedia di Rivière finito nel burrone per seguire il campione toscano in discesa. I duelli incandescenti fra Anquetil e Poulidor, la morte di Simpson sul Ventoux, il trionfo inatteso e magico di Gimondi. Le imprese folli di Merckx e le nostre sconfitte. L’irresistibile Hinault, Chiappucci e Bugno battuti da Indurain, stranamente favorito dalle lunghe crono. La tragedia di Casartelli scendendo dai Pirenei. La leggenda di Pantani, che salvò il Tour dagli intrighi del doping, ultimo campione ad aggiudicarsi nella stessa estate prima il Giro e poi la corsa a tappe francese. Le frodi di Armstrong, l’arrivo dei britannici. L’ultimo nostro grande trionfo con Vincenzo Nibali, sino ai duelli fra Pogacar e Vingegaard.

 
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