fbpx

“Sul lavoro stagionale basta cercare scorciatoie. Servono investimenti nella qualità del lavoro e dei servizi. La priorità è aumentare i salari e migliorare le condizioni di lavoro”. Lo scrivono, in una nota, Cgil e Filcams Cgil di Forlì-Cesena che entrano così nella polemica sulla carenza di manodopera nelle imprese turistiche romagnole e sulla presunta indisponibilità dei giovani al lavoro stagionale.

“Se negli scorsi anni si era cercato di scaricare le difficoltà del settore su fattori come l’eliminazione dei voucher o l’introduzione del Reddito di Cittadinanza – scrivono le organizzazioni sindacali – in queste settimane al centro dell’attenzione è stato messo il contratto di apprendistato per i minorenni e in particolare la Nota INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro) n. 1369/2023 che sosteneva la necessità di una coerenza tra il percorso scolastico e l’attività lavorativa”. Secondo la Cgil “si tratta con tutta evidenza di una strumentalizzazione: le problematiche legate al reperimento della manodopera nel turismo sono connesse a fattori strutturali che devono essere affrontati con serietà, senza scadere ogni anno in un dibattito mediatico sterile e non costruttivo. Da un lato, siamo di fronte ad una grande crisi demografica i cui effetti iniziano a ripercuotersi sul mondo del lavoro, mentre il Governo continua a strumentalizzare a fini elettorali il tema della gestione dei flussi migratori. Dall’altro lato, il settore turistico deve invece essere attrattivo, a partire da un innalzamento dei salari e da condizioni di lavoro adeguate”.

“Precarietà, part-time involontari, basse retribuzioni, flessibilità esasperata – secondo Cgil – non possono produrre una occupazione di qualità, confermando pertanto la nefasta visione che considera il lavoro in questo settore quasi esclusivamente stagionale, provvisorio, precario e con quindi con meno dignità degli altri. A tutto ciò si aggiungono troppo spesso fenomeni di vera e propria illegalità: lavoro nero e grigio, appalti illeciti e non genuini, interposizione illecita di manodopera”.

“L’industria turistica – prosegue la nota – avrebbe invece bisogno di affermare una visione completamente opposta per esprimere tutte le proprie potenzialità di sviluppo: maggiore progettazione, investimenti e formazione con lo scopo di determinare occupazione stabile, retribuzioni dignitose e condizioni di lavoro sostenibili nel pieno rispetto dei contratti collettivi sottoscritti dalle OOSS comparativamente più rappresentative e delle norme a tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, una riforma della NASpI volta ad introdurre un ammortizzatore sociale specifico per garantire continuità di reddito ai lavoratori stagionali e diritti previdenziali. Siamo in questo caso di fronte ad un ulteriore elemento di preoccupazione: l’idea di aggirare le difficoltà nel reperimento della manodopera estendendo l’utilizzo del lavoro minorile è un’idea pericolosa. Non si può pensare di rispondere all’enorme questione demografica che attraversa il nostro Paese ripescando dalla soffitta la soluzione del lavoro minorile. E’ anzi fondamentale contrastare ogni forma di sfruttamento che purtroppo troppo spesso si nasconde anche nei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Tanto più che già oggi è possibile assumere ragazze e ragazzi con almeno 16 anni attraverso normali contratti di lavoro a tempo determinato. E’ inaccettabile che questa polemica sull’apprendistato minorile abbia come unico obiettivo quello di poter assumere lavoratrici e lavoratori risparmiando su retribuzioni e contributi”.

“E’ necessario valorizzare i giovani – commenta Gianluca Gregori Segr.Gen. Filcams CGIL Forlì Cesena – garantendone esperienze lavorative che siano realmente formative per la loro crescita professionale e sociale. Meglio seguire la strada che abbiamo tracciato a Cesenatico con l’accordo sullo sviluppo del settore turistico stagionale e rinnovare CCNL di settore scaduti da oltre 4 anni, che non garantiscono una adeguata retribuzione rispetto agli aumenti del costo della vita, energetici ed inflazionistici.”

Aggiunge Maria Giorgini Segr. Gen. CGIL Forlì Cesena :- “E’ necessario che gli strumenti contrattuali e legislativi vengano utilizzati nella maniera corretta, le scorciatoie al solo fine di risparmiare sul costo del lavoro non sono accettabili ancora di più se parliamo di lavoro minorile. In aggiunta questo tema non può essere sottovalutato, l’apprendistato deve avere un vero valore formativo, diversamente diventa un ulteriore strumento di precarietà e sfruttamento”.

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply