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Si torna a parlare di Fabio Carlino, l’allora giovane leccese finito nei guai tanti anni fa per la tragica morte di Marco Pantani. Coinvolto nell’inchiesta della Procura di Rimini, in primo grado e in appello fu condannato per spaccio, ma venne poi assolto in Cassazione perché ritenuto solo il proprietario dell’abitazione dell’uomo che aveva ceduto la dose fatale al campione di Cesenatico.

Un’assoluzione che, tuttavia, non cambia più di tanto la biografia di Carlino, finito questa volta ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta sulla prostituzione minorile in provincia di Bari. 

Questa volta, tuttavia, Carlino sarebbe solo un cliente di un’associazione a delinquere che avrebbe indotto, favorito, sfruttato, gestito ed organizzato la prostituzione di tre ragazze minorenni, ricavando un guadagno ingente dalle prestazioni sessuali offerte, a pagamento, a diversi clienti.

L’attivitа illegale si sarebbe svolta in alcune strutture ricettive, anche di lusso. E’ quanto ha scoperto la squadra Mobile di Bari che ha eseguito un provvedimento cautelare, emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di dieci persone finite in carcere.

Per Fabio Carlino, oggi 47enne, insieme ad un altro cliente, invece, la Procura ha disposto i domiciliari: sarebbero stati, infatti, pienamente consapevoli della minore d’etа delle ragazze e, nonostante questo, non avrebbero esitato a consumare rapporti sessuali con le giovani in cambio di danaro.

 

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