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Domani (giovedì), alle prime luci dell’alba – dalle ore 5 sulla spiaggia di Ponente, a fianco della Congrega Velisti – si rinnova l’antico rito della pesca alla tratta, una pratica ormai in disuso da decenni ma che mantiene intatto il suo fascino per i gesti “danzanti” che la caratterizzano. Grazie ad un gruppo di appassionati volontari ed al supporto del Museo della Marineria, sarà infatti possibile assistere a Cesenatico a questa tradizionale tecnica di pesca.  

Dopo la prima prova di fine maggio, i prossimi appuntamenti sono – come detto – il 27 giugno, il 25 luglio e il 29 agosto, a partire dalle 5 del mattino. 

La «tratta» è una pesca tradizionale non più praticata da decenni. Viene effettuata portando al largo con una piccola barca una rete, poi recuperata lentamente a mano dalla spiaggia da parte di due squadre di «trattaroli» che devono muoversi in modo ritmato e coordinato.

La tratta è vietata dalla normativa attuale, ma il Museo della Marineria, l’istituzione alla quale è stato affidato il compito di supportare il gruppo di volontari che la eseguono, ha ottenuto eccezionalmente un’autorizzazione in deroga dal Ministero della Pesca, grazie al sostegno dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero dei Beni Culturali, che ha certificato l’importanza di questo recupero sul piano culturale.

Anche sul versante ambientale il Laboratorio di Biologia Marina di Fano ha evidenziato l’assenza di impatto negativo e anzi, considera questa pratica positiva in termini di sensibilizzazione che le attività di questo tipo creano anche nei confronti dell’ambiente marino.

La tratta, come tutte le attività delle barche tradizionali, si svolge sotto la supervisione della Capitaneria di Porto di Cesenatico.

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