Una settimana con Beppe Signori e Stefano Torrisi: con i loro consigli, la loro esperienza, con allenamenti quotidiani di tecnica individuale e di gioco collettivo. Fino al torneo conclusivo e alla relativa premiazione, che hanno chiuso una settimana indimenticabile per gli ottanta ragazzini (nati fra il 2008 e il 2015) che hanno partecipato al Camp di calcio di Eurocamp Cesenatico della scorsa settimana.

Beppe Signori, indimenticato “bomber” della nazionale di Sacchi, e Stefano Torrisi, che fu difensore di Torino, Bologna, Parma e Atletico Madrid, erano al loro “esordio” alla struttura di Cesenatico, che da decenni organizza camp estivi di vari sport chiamando testimonial importanti a trasmettere la loro “sapienza sportiva” ai ragazzini.

E per entrambi è stata una esperienza molto bella, che ripeteranno fra poco più di un mese, nel turno di Camp che va dal 28 luglio al 2 agosto.

“Mi piace lavorare con i ragazzini: da anni ho una mia Academy che si sposta in tutta Italia, ma essere con un gruppo così grande è diverso, sposta il focus sull’aspetto empatico, sull’amicizia, sul divertimento”, racconta Signori. “Anche se ogni mattina abbiamo comunque cercato di insegnare ai ragazzi alcuni aspetti della tecnica di base, dal palleggio al tiro, dal dribbling all’uno contro uno. E alcuni dei ragazzi sono davvero bravini…”.

“La sinergia con Beppe è stata ottima, e anche il lavoro qui all’Eurocamp – gli fa eco Torrisi -: una struttura molto professionale, con uno staff valido e una organizzazione perfetta. E poi i ragazzini: bravi, disciplinati, curiosi. Insomma, anche se gli allenamenti del mattino sotto il sole sono stati faticosi, credo che per tutti, noi compresi, sia stata un’esperienza molto positiva e divertente. Quando eravamo giovani noi, non c’erano queste possibilità: d’estate si giocava per strada… I ragazzi di oggi non possono farlo più: però esistono esperienze estive come queste, che possono certamente arricchire il bagaglio tecnico, e contemporaneamente far divertire”.

E i ragazzini di oggi hanno potuto conoscere di persona due campioni che certamente non avevano mai visto giocare… “In realtà, grazie a internet e youtube, abbiamo capito che molti di loro si erano informati su di noi, avevano visto le nostre azioni, i gol più famosi – continua Signori -. Ed è una cosa che fa sempre piacere, come firmare autografi: abbiamo avuto la fortuna di fare un lavoro bellissimo e che ci piaceva, è giusto essere riconoscenti a chi ci ha visto giocare e ci chiede magari una foto. Sarà triste quando non ce ne chiederanno più…”.

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