Si complica sempre di più il futuro delle imprese balneari. Dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, infatti, arriva una nuova sentenza che, se dovesse fare giurisprudenza, aprirebbe uno scenario inquietante per i proprietari degli stabilimenti balneari.
Il verdetto, infatti, che riguardava un contenzioso con uno stabilimento balneare in provincia di Livorno, legittima – di fatto – l’esproprio (senza indennizzo) delle opere pertinenziali costruite sul demanio marittimo alla fine delle concessioni. In pratica la sentenza dei giudici di Lussemburgo fa riferimento all’art. 49 del Codice della Navigazione, che prevede l’incameramento a favore dello Stato, senza indennizzo per il concessionario scaduto, delle opere non amovibili costruite sulla zona demaniale.

La sentenza evidenzia anche “che il demanio pubblico deve rimanere di proprietà di soggetti pubblici e che le autorizzazioni di occupazione demaniali sono a durata determinata e revocabili”.
La Base Balneare con Donnedamare e Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria hanno espresso “sconcerto e preoccupazione” per le conseguenze della sentenza che ha dichiarato legittimi gli espropri balneari al termine delle concessioni.