Si è tenuto questa mattina a Riccione il 3° Congresso di FIRST CISL Romagna che ha visto la conferma di Valentina Brandi alla guida della federazione dei bancari e assicurativi, insieme alla nuova componente di segreteria Patrizia Severi e Riccardo Lelli,  anch’egli riconfermato nel suo incarico, che guiderà la federazione per i prossimi 4 anni. Un appuntamento di grande rilievo, a cui hanno preso parte anche il Segretario Generale di FIRST CISL Nazionale, Riccardo Colombani, il Segretario FIRST CISL Emilia-Romagna, Daniele Bedogni, e il Segretario Generale CISL Romagna, Francesco Marinelli.

Il dibattito si è focalizzato su un fenomeno sempre più allarmante: la desertificazione bancaria che sta colpendo la Romagna e l’intero Paese. Secondo l’XI Report della Fondazione FIBA di FIRST CISL Nazionale, infatti, quasi la metà dei comuni italiani è priva di sportelli bancari: un dato in costante crescita che segnala il progressivo ritiro delle banche dai territori.

In Romagna la situazione è altrettanto critica. Su 83 comuni, 10 sono completamente privi di sportelli bancari. Nella provincia di Forlì-Cesena, su 30 comuni, 5 contano su un solo sportello, mentre 4 ne sono totalmente sprovvisti. In provincia di Ravenna, su 20 comuni, 2 hanno un solo sportello, ma nessuno è completamente scoperto. Nella provincia di Rimini, su 33 comuni, 6 dispongono di un solo sportello bancario, mentre 4 sono privi di qualsiasi punto di riferimento bancario.

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Le dichiarazione di Valentina Brandi:”Questo fenomeno ci preoccupa profondamente. Non si tratta solo di una questione occupazionale per il settore bancario, ma di un problema sociale che colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Anziani, disabili e chi vive nelle zone periferiche si trovano ad affrontare difficoltà sempre maggiori per accedere ai servizi bancari, con il rischio concreto di esclusione finanziaria e sociale.”

La chiusura degli sportelli, però, non ha solo ripercussioni sui cittadini, ma anche sui lavoratori bancari i quali si trovano a fronteggiare una crescente pressione, tra carichi di lavoro sempre più pesanti e un clima aziendale spesso deteriorato dalla riduzione del personale. La progressiva digitalizzazione e la spinta alla chiusura delle filiali stanno trasformando il settore in modo radicale, senza però un’adeguata strategia di tutela dell’occupazione e della qualità della vita lavorativa.

“Non possiamo accettare che la riduzione degli sportelli si traduca in una compressione dei diritti e del benessere dei lavoratori bancari” ha proseguito  Valentina Brandi. “La riorganizzazione del settore non può avvenire esclusivamente a scapito dell’occupazione e della qualità del servizio. Chiediamo alle banche di investire su un modello che metta al centro le persone, garantendo stabilità occupazionale e condizioni di lavoro dignitose.”

A ribadire l’urgenza di un intervento è anche Francesco Marinelli, Segretario Generale CISL Romagna: “La desertificazione bancaria è il segnale di un abbandono progressivo dei territori. Non possiamo accettare che intere comunità vengano lasciate senza servizi essenziali e che, allo stesso tempo, i lavoratori siano costretti a operare in condizioni sempre più difficili. Le istituzioni e le banche devono assumersi la responsabilità di garantire a tutti i cittadini pari opportunità di accesso al credito e ai servizi bancari, e ai lavoratori un ambiente professionale sano e sostenibile.”

In conclusione, anche le sigle sindacali FIRST CISL Romagna rilancia il suo impegno per un sistema bancario più vicino alle persone, capace di garantire il diritto all’inclusione finanziaria e di essere un punto di riferimento per il territorio. Al contempo, continuerà a lottare per la tutela dei posti di lavoro, per condizioni lavorative adeguate e per un settore bancario che non sacrifichi la dignità delle persone in nome della sola efficienza economica.

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