Si chiama Veronica Monticelli ed è l’unica ragazza con la divisa dei volontari dei vigili del fuoco di Cesenatico. L’abbiamo intervistata per conoscere cosa l’ha portata a intraprendere questo percorso di vita.

Perché hai scelto di diventare Volontaria nei Vigili del Fuoco? 
«Se questa domanda fosse stata rivolta a un qualsiasi altro mio collega avrebbe risposto che anche suo padre è Vigile del Fuoco oppure che sognava di diventare pompiere sin da piccolo. Beh, io sono una ragazza di 26 anni, senza alcuna competenza specifica al momento della decisione di indossare questa divisa, che ha deciso di fare domanda solo ed esclusivamente per il senso del dovere nell’aiutare e sentirsi d’aiuto ma soprattutto utile a chiunque ne avrebbe avuto bisogno. Abito a pochi metri dal distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari di Cesenatico, quindi poter essere utile ai miei concittadini è ancora più sentito e gratificante. Infatti sono nata e cresciuta a Cesenatico: ad oggi non posso più fare a meno di indossare la divisa ogni settimana».

Veronica Monticelli

Chi è stata la prima persona a cui hai comunicato che avresti indossato la divisa?

«Mia madre. Ho un rapporto molto stretto con lei e la sua opinione è molto importante per me, così cerco sempre di confrontarmi con lei quando voglio fare qualcosa che penso sia importante. È stata proprio lei a informarmi sull’esistenza del distaccamento e a consigliarmi di fare domanda. Non c’è stato un momento esatto nel quale le ho detto che avevo preso la decisione di diventare Vigile del Fuoco Volontario. Dal momento che lei mi ha proposto di informarmi per entrare a farne parte, ho iniziato a seguire l’iter che ad oggi mi ha portata ad essere ciò che sono in modo molto naturale. Ovviamente la aggiornavo ogni volta che affrontavo un nuovo step come ad esempio le visite mediche, l’inizio del corso. Credo che mia madre già sapesse la strada che avrei intrapreso ancora prima che io stessa ci credessi e mi ha sempre sostenuto in ogni mia scelta».

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Quali sono le competenze – tecniche e umane – più importanti in questo lavoro?

«Le competenze tecniche sono tantissime: gli scenari dove siamo chiamati ad operare vanno dai più semplici ai più complessi, dalla semplice apertura di una porta fino agli incidenti stradali, ma altrettanto importante è anche il lato umano. Un Vigile del Fuoco deve essere aggiornato, preparato e addestrato al meglio, deve conoscere tutte le attrezzature che ha a disposizione e utilizzarle in base all’intervento a cui si trova di fronte, d’altronde il cittadino vede nel Vigile del Fuoco la soluzione nel momento in cui ha un problema. Io sono operativa da un anno e quindi parlo con ancora poca esperienza, ma è chiaro che sono necessari addestramenti continui per affinare le proprie competenze e trovarsi preparati al meglio per affrontare gli interventi».

Il cittadino vede nel Vigile del Fuoco la soluzione nel momento in cui ha un problema

Veronica MonticelliVigile del Fuoco volontaria di Cesenatico

«Nemmeno la preparazione fisica è da sottovalutare, è fondamentale che un Vigile del Fuoco debba essere in buone condizioni di salute e fisiche. Così come la preparazione mentale, dietro ogni Vigile del Fuoco c’è comunque sempre un essere umano e perciò ognuno di noi prova delle emozioni e deve essere in grado di metterle in secondo piano per rimanere lucido e concentrato durante le operazioni di soccorso».

vigili del fuoco sterpaglie

Hai già fatto degli interventi?

«Sì, ho già affrontato diversi interventi. Quando arriva la chiamata è innegabile che ci sia un picco di adrenalina perché non sai mai per cosa ti possano chiamare. Con il passare dei mesi però ho imparato a mantenere la calma, senza agitarmi, aspettando che il Caposquadra ci informi sul tipo di intervento. Solo a quel punto si parte in direzione delle coordinate che ci sono state indicate dalla Sala Operativa. Durante il tragitto, anche in sirena, cerco sempre di mantenere la concentrazione e a pensare, in base alla tipologia di intervento, alle eventuali attrezzature che ci serviranno una volta arrivati sul posto, mi confronto con i colleghi e il caposquadra su cosa dovremo fare ed al compito che mi viene assegnato».

Cosa provi, che emozioni senti quando sei in distaccamento in attesa che il “telefono” squilli?

«Se mi fosse stata fatta questa domanda mesi fa, la mia risposta sarebbe stata del tutto negativa e diversa da come risponderei oggi. Inizialmente vivevo le giornate in distaccamento con un po’ di ansia perché non avevo idea se e quando sarebbe arrivata una chiamata. Inoltre, avevo molta meno confidenza con le attrezzature e meno esperienza. Oggi invece la vivo in maniera totalmente diversa: sono semplicemente serena e tranquilla vivo a pieno la vita del distaccamento impiegando il mio tempo addestrandomi e svolgendo i lavori di caserma insieme ai miei colleghi, a fine turno, se c’è stato qualche intervento, sono grata di essere stata utile a qualcuno, altrimenti in caso contrario sono comunque grata perché almeno nessuno ha avuto bisogno del nostro aiuto, il ché è certamente qualcosa di positivo».

La redazione ha inoltrato al comando dei Vigili del Fuoco anche le seguenti domande:

“Hai mai incontrato ostacoli o pregiudizi per il fatto di essere una donna in questo ambito?
Come viene vissuta oggi la presenza femminile nel Corpo?
Quali qualità pensi che le donne possano portare in più in questo mestiere?”

Queste domande non sono state ritenute «idonee». 

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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