Il veliero non è più raggiungibile dalla passerella che lo collegava con la terra ferma. Il Giovanni Pascoli è un’attrazione al momento… irraggiungibile. È l’ammiraglia della sezione galleggiante del Museo della Marineria. Purtroppo il tempo e la salsedine hanno avuto la meglio sul pontile ad ottobre scorso (qui il servizio), quando è crollato in acqua con due tecnici sopra che, per fortuna, non sono annegati. Indumenti pesanti, fondale limaccioso e acqua sono una serie di variabili killer.
Nella foto sotto un’immagine del tratto prima del crollo.

A maggio scorso sono iniziati i lavori per ripristinarlo (qui il servizio dell’epoca). Per prima cosa sono state piantate le bricole che costituiscono la struttura portante. Ma da qual dì di maggio poi non si sono visti chissà quali progressi e residenti e passanti si chiedono quando la situazione tornerà a prima del crollo.

Difficile dare una tempistica certa, ma pare che la fine lavori ci sarà a metà settembre. Pare proprio che per questa stagione non sarà possibile tornare a bordo del Giovanni Pascoli per farsi un’idea di cosa significasse trasportare merci o pescato fino a qualche decennio fa.
Il motivo delle tempistiche? A farla da padrone è la burocrazia che comporta tempi lunghi. Tempi che in una città che vive di turismo, e il Museo della Marineria, in quanto unico ne è il re, sono avvertiti ancora più inspiegabili. Va però detto che un lavoro di questo tipo prevede di dover interpellare un geologo e la soprintendenza oltre a ditte esterne. tutti attori che hanno tempi di risposta e dinamiche diverse.