E’ in corso la diffusione della “blue tongue” (lingua blu) in Regione, la febbre catarrale che colpisce i ruminanti e che si trasmette attraverso i moscerini di genere “culicoides”.
Loli Piccolomini del Settore prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione, intervenuta questa mattina in Commissione Sanità, ha ribadito che «l’infezione non si trasmette all’uomo».
In Regione i sierotipi più diffusi sono il 4 l’8, così suddivisi: nei primi tre mesi dell’anno, sette allevamenti sono stati individuati positivi al sierotipo 4 e uno, nel piacentino, a quello 8 (tutti bovini).
Da luglio, due allevamenti positivi al sierotipo 4 in provincia di Ferrara e cinque a quello 8, tutti di pecore tra le provincie di Rimini e Forlì-Cesena.

In merito a terapia e profilassi, è stato chiarito che non vi è alcuna terapia funzionale alla eliminazione del virus, ma solo la possibilità di risolvere o attenuare i sintomi (febbre, lingua blu ovvero cianotica nei casi più gravi, scolo nasale).
Il tasso di mortalità raggiunge una percentuale pari al 3% negli ovini mentre è del tutto trascurabile in bovini e caprini. Non è altresì previsto l’abbattimento di animali infetti, tuttavia devono essere adottate una serie di misure per evitarne la diffusione in zone UE che siano indenni.
Dallo scorso 29 luglio in Regione, è stato emanato un protocollo per la vaccinazione, in accordo con l’associazione regionale degli allevatori e con costi a loro carico oltre un trattamento con insetto-repellenti.