Sopra ogni moscone, c’è un mondo di sacrifici e dedizione
Quando pensiamo alla Riviera Romagnola, ci vengono in mente sole, ombrelloni e il rumore delle onde. Ma c’è una figura silenziosa e fondamentale che garantisce che la magia non si spezzi mai: il bagnino di salvataggio.
Siamo pronti a dirvelo: non si tratta solo di un lavoro, ma di una vera e propria vocazione. Dietro quella maglietta rossa c’è una passione e una dedizione che va oltre il semplice orario di lavoro.
La domanda che nessuno fa
Siamo tutti d’accordo che le torrette e i mosconi rossi siano parte dell’immaginario collettivo. Ma la domanda che ci siamo posti è: “Se non ci fossero queste figure professionali, la famosa Riviera Romagnola avrebbe lo stesso appeal o farebbe un downgrade?”
La nostra risposta è chiara: la sicurezza è il fondamento del divertimento.

Guardiani della costa: lavoro, formazione e qualche dato
Sguardo vigile dalle 9:30 alle 18:30, per 150 metri sulla spiaggia e 400 in mare, con vento, pioggia o sole cocente. Questo è il lavoro di chi, ogni giorno, si prende cura dei bagnanti.
Molte frasi fatte sono tristemente vere: “basta un attimo” per una distrazione, e “non si annega solo in alto mare”. Chi fin da piccolo, prima di fare il bagno, non ha guardato il colore delle bandiere? A chi ci si rivolge quando la minima cosa non va come dovrebbe? La risposta è quasi sempre una: al bagnino.
A Cesenatico, sono stati molti gli interventi di soccorso, ma molti di più quelli per prevenire infortuni. Dalla spinosa puntura di “pesce ragno” all’infortunio, al ritrovamento dei bambini smarriti fino all’insolazione passando per il tuffo maldestro. Non mancano crampi per chi si è spinto troppo al largo e congestioni. Un lavoro che testimonia non solo l’importanza di questi professionisti, ma anche la loro efficacia. Dietro a questi numeri ci sono storie di persone salvate, di pericoli sventati e di un lavoro silenzioso ma fondamentale.

Voce ai protagonisti: cosa ne pensano turisti e professionisti?
Questo articolo non vuole essere solo un tributo, ma una riflessione. Per questo, potremmo chiedere a un bagnino esperto: “Qual è l’aspetto più gratificante del tuo lavoro? E il più difficile?”
A un turista: “Che sensazione ti dà sapere che c’è sempre un bagnino in servizio? Influisce sulla tua percezione di sicurezza?”
Conclusione: per noi il lavoro dei bagnini non è solo un servizio, è un pilastro che sostiene l’intero sistema turistico della Riviera Romagnola. Le nuove leve che si uniscono ai veterani sono la prova che questa preziosa professione continuerà a vivere. Viva il salvataggio e chi lo rende possibile!