A firmarlo il cesenaticense Bricchi
I luoghi sono fatti di storie e le storie sono fatte di luoghi. A volte basta sentire il nome di una città, di una strada o di un fiume per rievocare un passato che ha segnato la storia romana e l’identità di un territorio. Non servono presentazioni, perché la Storia – quella con la S maiuscola – riaffiora naturalmente dalle pieghe del tempo.
È il caso del fiume Rubicone, uno dei corsi d’acqua più celebri al mondo, la cui leggenda millenaria continua ancora oggi a far discutere storici, archeologi e appassionati di storia antica. Il mistero che lo avvolge riguarda la questione più cruciale: qual è il vero Rubicone?
Il fiume Rubicone tra storia e leggenda
Secondo la tradizione, nel 49 a.C. Giulio Cesare attraversò il confine che separava l’Italia dalla Gallia Cisalpina, pronunciando la celebre frase Alea iacta est e dando inizio alle guerre civili romane che segnarono il passaggio dalla Repubblica all’Impero. Ma se l’evento è noto, l’identità del fiume Rubicone resta ancora incerta.
Le fonti antiche sono frammentarie e le ipotesi numerose. Proprio da questo enigma prende forma “Rubico Flumen – Il mistero del Rubicone”, il nuovo documentario storico-archeologico di Alessandro Bricchi di Cesenatico, che affronta in modo approfondito uno dei dibattiti più affascinanti della storia romana.
Il legame indissolubile con il territorio
“Non è solo un fiume – spiega Alessandro Bricchi – ma un confine mentale e storico entrato a far parte dell’immaginario collettivo. Pur essendo uno dei corsi d’acqua più famosi al mondo, la sua identificazione resta ancora oggi irrisolta. Già nel Medioevo si tentò di chiarire la questione, ma il mistero è arrivato fino ai nostri giorni”.
Il documentario analizza i tre principali candidati al titolo di Rubicone – Pisciatello, Rubicone (ex Fiumicino) e Uso – ricostruendo il contesto storico attraverso testimonianze, fonti documentarie, prove archeologiche e memoria del territorio. Sebbene un decreto governativo del 1933 abbia identificato ufficialmente l’attuale Rubicone come teatro della traversata cesariana, il dibattito rimane aperto a nuove interpretazioni.
Il legame con il territorio è centrale nel racconto di Bricchi: “Il passato di questo luogo è fondamentale per tutta la Romagna, e ancora di più per chi, come me, lo conosce fin dalla nascita. Da una parte ci sono le mie radici, dall’altra il fascino di un mito che non smette di interrogare”.
“Rubico Flumen” è stato realizzato con la collaborazione di Paolo Turroni, presidente dell’Associazione Pro Rubicone, Giorgia Grilli, archeologa e responsabile del Museo del Compito di Savignano sul Rubicone, e Cristina Ravara Montebelli, archeologa professionista di Rimini.
I riconoscimenti che ha già riscosso
Il documentario sul Rubicone ha già ottenuto importanti riconoscimenti nel circuito dei festival cinematografici internazionali:
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Miglior documentario breve al Bracciano Film Festival
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Menzione d’onore all’Amsterdam New Cinema Film Festival
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Proiezione al Festival del Cinema Archeologico di Licodia Eubea a Catania
Il viaggio di Rubico Flumen non si ferma qui: a maggio il film sarà proiettato anche in un festival cinematografico in Oregon, negli Stati Uniti, portando nel mondo uno dei più affascinanti misteri della storia romana e del fiume Rubicone.

