Una testimonianza diretta da un cittadino di Cesenatico getta un faro sulla situazione che si può trovare al Pronto Soccorso di Cesena. Unico vero centro dedicato alle emergenze nel cesenate. Una testimonianza a tratti tragicomica che fa vacillare l’immaginario di una sanità che funziona soprattutto in Emilia Romagna.

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«Sei ore di PS a Cesena per assistere un anziano invalido, con problemi al cuore, monorene, piede diabetico e tanto altro. Anziano invalido già trascurato e dimenticato dallo Stato Italiano, come tanti altri. Sei ore di attesa, e da quello che sento mi è andata pure bene. Mi sono dovuto sedere per terra perché non c’era una cazzo di sedia nemmeno a pagarla.
Ho dormito lì per terra per un’oretta, come a Calcutta o nei posti più poveri e disagiati del mondo».

«Bar chiuso, vabbè, si cena con una confezione di Tuc ed una bottiglia di acqua naturale. Però di gente che bivacca lì di notte ce n’è parecchia, e ne avrebbe bisogno.
Qualcuno arriva con delle pizze nel cartone e davvero esplode l’italianità che ci contraddistingue nel mondo e scatena ilarità e luoghi comuni a profusione.
Ad un certo punto mi rendo conto che non ho con me le mie medicine per il cuore».

Come non bastasse la situazione si arricchisce di un altro punto interrogativo.
«Chiedo se posso avere una compressa di un medicinale per me fondamentale, perché non ce l’ho con me, e mi viene negato. Sono costretto ad andare a casa e tornare su, in piena notte. Alla fine si torna a casa ed alle 6».

Infine è tempo di interrogativi, quelli che ognuno si porrebbe.

«La domanda è: con tutte quelle tasse che pago, dove sono i servizi di cui ho bisogno e per cui verso continuamente uno soldi?».

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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