Continua la saga della pesca illegale di vongole
Anche se la stagione balneare è quasi finita, un triste fenomeno continua a preoccupare i bagnini e i residenti di Cesenatico: i blitz notturni dei vongolari di frodo. Un problema che si è protratto per tutta l’estate e che ora ha raggiunto un nuovo, preoccupante livello.

Nella foto sopra il moscone danneggiato la notte scorsa, nella foto sotto gli strumenti dei vongolari di frodo assicurati a una moscone di altri.
L’ultimo “rastrellamento” è avvenuto la notte scorsa, quando i pescatori illegali hanno usato e danneggiato due mosconi di salvataggio a Villamarina di Cesenatico. Questi attrezzi indispensabili per il soccorso in mare sono stati utilizzati in modo improprio per caricare e trasportare le attrezzature da pesca, causando danni evidenti ad un lato dello scafo lesionato che ne compromette la tenuta stagna.

Le conseguenze della pesca di frodo
Durante l’estate, i pescatori di frodo hanno dimostrato una totale mancanza di scrupoli, utilizzando attrezzature private, danneggiando i mosconi di salvataggio e persino legando i propri strumenti a mezzi di terzi. Le loro azioni continuano anche durante periodi di divieto di balneazione, come quello causato dalla presenza di escherichia coli. In un caso sono stati fermati e le vongole sequestrate e poi restituite al mare.
Questa pratica dannosa ha conseguenze negative su più fronti:
Salute del consumatore: Le vongole vendute a prezzi stracciati (circa 5 euro al chilo) non sono sottoposte a controlli sanitari, mettendo a rischio chi le consuma.
Danno alla fauna ittica: I vongolari non rispettano le dimensioni minime del pescato, raccogliendo anche le vongole più piccole e interrompendo il ciclo riproduttivo della fauna marina.
Concorrenza sleale: La pesca di frodo a Cesenatico danneggia i pescatori onesti e i professionisti del settore, che rispettano le regole e non possono competere con prezzi così bassi.
Senza un’azione decisa da parte delle autorità, la zona di Villamarina rischia di diventare una “terra di nessuno”, dove la pesca illegale continuerà indisturbata.