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La storia di Steven Babbi continua a vivere tra le campagne di Bagnarola, dove la sua foto è ancora appesa nella sede della Siropack, l’azienda che lo ha sostenuto fino all’ultimo giorno. Steven, 24 anni, nel 2011 scoprì di avere un tumore. Quando le sue condizioni peggiorarono, i titolari – Rocco De Lucia e Barbara Burioli – gli offrirono un ruolo d’ufficio per permettergli di lavorare senza fatica.

Nel 2017, dopo l’asportazione di un polmone, Steven fu costretto a fermarsi per mesi. Nella busta paga di settembre comparve però un importo assurdo: zero euro. Troppi giorni di assenza, secondo la legge.

I colleghi volevano organizzare una raccolta fondi, ma i titolari li bloccarono: “Ci pensiamo noi”. Lo aiutarono economicamente, denunciarono pubblicamente l’ingiustizia e quella storia fece il giro d’Italia, fino al Quirinale, dove i due imprenditori furono nominati Cavalieri al Merito della Repubblica. La Siropack continuò a pagare lo stipendio a Steven fino al 14 febbraio 2020, il giorno in cui il ragazzo si è morto.

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Una legge che porta il suo nome

Dieci giorni dopo la sua morte, in Parlamento arrivarono proposte bipartisan ispirate al suo caso. A luglio è stata approvata una legge che tutela i lavoratori oncologici e chi soffre di malattie croniche o invalidanti.

I punti principali:

  • Congedo fino a 24 mesi per i lavoratori con invalidità ≥ 74%, con conservazione del posto (ma senza retribuzione).

  • Accesso al lavoro agile, se compatibile con la mansione.

  • 10 giorni di permesso retribuito per visite mediche.

  • Premi di laurea dedicati a pazienti oncologici.

  • Finanziamento di 20,9 milioni di euro dal 2025, che diventeranno 25,2 milioni nel 2035.

Per i titolari della Siropack, oggi definiti “imprenditori del bene”, la battaglia non è finita: “Abbiamo fatto un grande passo avanti, ma serve ancora di più”.

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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