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Elogio della quotidianità, andante con brio

Si scrive Ama, prega, Xanax, ma si legge elogio della quotidianità, andante con brio. Il Teatro Comunale ha riaperto le sue porte ieri, sabato ospitando l’anteprima assoluta dello spettacolo portato in scena da Enrica Tesio e Andrea Mirò. Difficile etichettarlo: un po’ spettacolo, un po’ monologo, un po’ stand up, sicuramente una seduta terapica comune e tanto concerto intimo. Al bando le parti descrittive e noiose per definizione, sulla ribalta del Comunale si sono incontrati due opposti che si incastrano perfettamente.

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Gli opposti si attraggono, ecco le prove

Se Tesio parlava della vita quotidiana con i suoi piccoli drammi su cui ci si ride sopra, a posteriori, in una uggiosa sera di novembre, Andrea Mirò ha trasportato la semplicità dei gesti comuni in musica. Voce e piano e in alternativa voce e chitarra. Un’intensità da grande concerto. Non sono mai stato all’Arena di Verona, ma un concerto dei Frankie goes to Hollywood, di Battiato o dei Pinguini tattici nucleari me lo immagino così: una voce bene intonata, che si sposa con le note, nel silenzio emotivo. In una parola talento puro e semplice.

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Un saluto a Ornella Vanoni. “È lì, sopra il loggione”

Il teatro era gremito e Ama, prega, Xanax è stato davvero apprezzato come si apprezza qualcosa che arriva in maniera inaspettata e ci regala qualcosa di bello. Prova ne è il fatto che alla fine del bis, dal loggione è spuntata una voce: “Fateci ancora Centro geriatrico permanente”, un brano riscritto in chiave ironica sul pentagramma di una delle pietre miliari di Franco Battiato. Dopo le risate sono iniziate le note e il coro. Spontaneità pura, il massimo al minimo.

Non è mancato un omaggio-saluto a Ornella Vanoni che proprio ieri, sabato ha lasciato la vita terrena. “E da lassù, sopra il loggione, probabilmente ci sta guardando” ha detto Enrica Tesio con il suo sorriso e la sua verve ironica naturale che già rimpiangiamo. Consigliatissimo.

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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