L’inziativa
Un’ondata di partecipazione e attivismo ha attraversato le strade di Rimini domenica 23 novembre.
Oltre trecento persone si sono infatti radunate per la VI edizione de La Sgambatella, la tradizionale camminata e corsa non competitiva di 7 km organizzata da UISP Rimini e interamente dedicata alla lotta attiva contro la violenza sulle donne.
Presente alla manifestazione anche la Vice Sindaca del comune di Rimini, Chiara Bellini, che ha aperto il corteo che si è snodato per la città vestito con le magliette ufficiali della manifestazione, regalate a tutti gli iscritti.
L’impegno non è stato solo simbolico: l’intero ricavato della manifestazione, al netto delle spese organizzative, è stato devoluto al Centro Antiviolenza Rompi il Silenzio di Rimini, che offre supporto alle donne vittime di violenza.
I fondi raccolti andranno a sostenere le attività cruciali del Centro Rompi il Silenzio, contribuendo a finanziare le risorse necessarie all’autodeterminazione delle donne che subiscono violenza. L’appuntamento si rinnova per la prossima edizione, con l’obiettivo di rendere il movimento contro la violenza sempre più forte e organizzato.
La Sgambatella si conferma così non solo un appuntamento sportivo, ma anche un momento di partecipazione civica e sociale in cui lo sport diventa strumento di educazione, lotta e trasformazione culturale.
Il commento di UISP Rimini
Il successo di quest’anno conferma l’importanza e la necessità di eventi come La Sgambatella, capaci di unire sport, salute e impegno sociale: “Ogni anno notiamo una crescita non solo nel numero di chi partecipa, ma soprattutto nella consapevolezza” dichiara Linda Pellizzoli, presidente Uisp Rimini. “Non è solo una corsa, ma il modo di UISP per mettere in campo, letteralmente, i valori di inclusione, rispetto e giustizia sociale”.
“Ogni passo de La Sgambatella è un gesto di consapevolezza e di responsabilità collettiva” le parole del Vice Presidente Uisp Rimini Lino Celli. “Attraverso il linguaggio dello sport e del movimento vogliamo ribadire che la violenza sulle donne non è un problema privato, ma un tema politico che riguarda tutte e tutti. Camminare insieme significa fare rete, sostenersi e costruire una cultura diversa, fondata sul rispetto reciproco”.

