La Polizia di Stato di Forlì-Cesena è sull’orlo di una protesta senza precedenti. Il SIULP, sindacato che rappresenta circa il 50% dei poliziotti della provincia, ha proclamato lo stato di agitazione annunciando il possibile ricorso a forme di protesta radicali, fino al blocco dei servizi essenziali non obbligatori. Un atto di accusa durissimo quello lanciato dal Segretario Provinciale Roberto Galeotti contro il Ministero dell’Interno, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e la politica locale.
“Siamo esasperati e ci sentiamo presi in giro”, afferma Galeotti, spiegando come alla base della protesta ci sia il mancato rispetto delle promesse fatte dai vertici della Polizia. A settembre scorso il sindacato aveva sospeso una manifestazione pubblica dopo le rassicurazioni del Capo della Polizia sull’arrivo di rinforzi e sulla revoca delle aggregazioni di personale verso altre città. Promesse che, secondo il SIULP, non si sono mai concretizzate.
La situazione è peggiorata drasticamente nel mese di dicembre, quando numerosi agenti della Questura di Forlì e del Commissariato di Cesena sono stati inviati temporaneamente a Roma. Una scelta che ha ridotto il controllo del territorio ai minimi termini, rendendo difficile garantire persino una sola Volante per turno.
Di fronte a quella che viene definita una vera e propria emergenza sicurezza, il SIULP è pronto a bloccare le attività non obbligatorie dei poliziotti. Tra le prime azioni annunciate ci sono la convocazione del tavolo di confronto con il Questore di Forlì-Cesena, dottor Claudio Mastromattei, per revocare tutti gli orari in deroga utilizzati nei servizi di ordine pubblico, oltre al blocco della reperibilità e dello straordinario programmato.
“Così si arriverà al collasso della sicurezza in provincia – avverte Galeotti – e la responsabilità non sarà del SIULP, ma dell’indifferenza delle Istituzioni verso un territorio in cui reati e percezione di insicurezza sono in costante aumento”.
Nel mirino del sindacato finiscono anche la politica e le amministrazioni locali, in particolare quella di Forlì. Il SIULP denuncia l’assenza di interventi concreti sulle politiche abitative per i giovani agenti e ricorda come anche la promessa di un parcheggio sotterraneo per il personale, attesa da oltre un anno, sia rimasta lettera morta.
Il sindacato conclude ribadendo che, senza risposte immediate e tangibili, la protesta andrà avanti. Una mobilitazione che, sottolinea il SIULP, non è solo a tutela della dignità dei poliziotti, ma anche della sicurezza dei cittadini di Forlì-Cesena.

