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Il sindaco Buda nel video pubblicato su Facebook

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Il sindaco Roberto Buda interviene sulla diffida della Soprintendenza (leggi qui l’articolo). Conferma la legittimità del suo operato e sembra gettare dubbi sull’imparzialità dell’istituzione. Ecco il lungo post in cui spiega il suo operato contro quella che definisce una “burocrazia soffocante”.

“Ho letto le dichiarazioni di Gozzoli (leggi qui l’articolo) sulla diffida della Soprintendenza la cui posizione era già nota da tempo. La variante al Piano Strutturale Comunale è stata approvata dal Consiglio Comunale in marzo 2015, gli enti che non la condividevano potevano fare ricorso al Tar (organo competente a stabilire la legittimità degli atti pubblici) entro 60 giorni ma nessuno ha fatto nulla. Stranamente, più di un anno dopo, ad una settimana dal voto arriva questa diffida e va subito nelle mani del Pd. Tutto è molto strano”.

“Noi abbiamo fatto della lotta alla burocrazia un nostro impegno quotidiano e vogliamo continuare con decisione e coraggio. Purtroppo abbiamo trovato tante autorità che nei convegni si impegnavano a lottare contro la burocrazia con noi ma poi ci ostacolavano in tutti i modi quando questi percorsi abbiamo cercato di renderli operativi. In questo caso parliamo della tavola E del Piano Strutturale Comunale dove sono semplicemente riportate le aree soggette a vincolo paesaggistico. I nostri bagnini quando volevano ridipingere il proprio stabilimento o spostare un aiuola dovevano richiedere, tra le altre pratiche, anche l’autorizzazione paesaggistica come se fossero in mezzo ad una foresta vergine”.

“E’ contro ogni buon senso e tutti lo riconoscono ma nessuno faceva nulla. Il Comune di Cesenatico invece non ha fatto altro che dare attuazione a quello che la norma gli assegna come compito. L’art.46, comma IV e V della L.R.31/2002 ha infatti previsto che i Comuni devono procedere ad individuare le aree soggette a vincolo paesaggistico e quelle escluse, questo come semplice atto di ricognizione e non per scelte politiche. I criteri sono stati anche esplicitati da una circolare del Direttore Generale Regionale il 17 marzo 2006 che noi abbiamo pedissequamente seguito, come ben descritto nella delibera di marzo 2015. La norma in pratica chiede ai Comuni di descrivere la situazione reale della città, punto e basta”.

“Zoffoli aveva addirittura escluso dal vincolo anche la battigia (ma nessuno allora gli aveva mai detto nulla), Panzavolta aveva invece riassoggettato i bagni al vincolo aumentando la burocrazia. Noi abbiamo semplicemente corretto questo errore dell’amministrazione Panzavolta facendo i conti esatti come imposto dalla legge sugli stabilimenti esistenti al 6 settembre 1985”.

“Oggi però mi sorgono alcune domande: perché la Soprintendenza non ha fatto ricorso nei tempi se riteneva scorretta la variante al PSC? Perché questa strana diffida viene dopo più di un anno dall’approvazione della variante avvenuta a marzo 2015 ad una settimana dal ballottaggio? Perché il PD invece di difendere una battaglia legittima, di buon senso e vicina ai nostri imprenditori canta vittoria per una diffida che esalta la burocrazia? Ai cittadini la risposta! Una cosa è certa noi continueremo senza se e senza ma la nostra battaglia alla burocrazia soffocante che inibisce le imprese, già buoni risultati sono stati raggiunti vogliamo raggiungerne altri”.

“Gozzoli dichiara, in modo molto arrogante che avrei ‘accumulato una serie di atti illegittimi, non rispondenti alle normative regionali e nazionali’. Queste affermazioni sono molto gravi anche perché le strade per certificare questo le avevano e non le hanno seguite. Oggi sparano accuse in campagna elettorale sperando di confondere i cittadini. La cappa soffocante della burocrazia ereditata dalle passate amministrazioni i nostri cittadini la ricordano ancora bene e non saranno quattro accuse gettate lì a pochi giorni dalle elezioni a imbrogliare gli elettori”.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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