Duemila manifesti pronti: la prima metà sarà affissa a partire dai prossimi giorni nei 14 Comuni dei 110 km di costa della regione Emilia Romagna. «Diritti alla Stagione» nel 2017 vuole mettere la lente d’ingrandimento sul «dilagare dell’illegalità e irregolarità nel settore del turismo. Ancora più che in passato assistiamo nella nostra riviera ad esternalizzazioni di servizi e attività alberghiere e di ristorazione, fenomeni che temiamo possano nascondere casi di vera e propria somministrazione illecita di manodopera con lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori spesso stranieri». A parlare è Lorena Giorgini, segretario generale Filcams-CGIL Cesena che promuove la campagna.
«L’utilizzo di contratti collettivi pirata sottoscritti da sindacati di comodo, lo sfruttamento intensivo delle lavoratrici e dei lavoratori chiamati a turni massacranti svolti senza alcun tipo di tutela e di rispetto delle norme sulla salute e sicurezza, la presenza di tutte le forme contrattuali precarie tese a risparmiare sul costo del lavoro a danno delle lavoratrici e dei lavoratori impone a tutti i soggetti interessati – istituzioni, servizi ispettivi, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali – un rinnovato impegno per arginare tali fenomeni e restituire dignità al lavoro nel settore. “Diritti alla Stagione” sarà anche il proseguo della nostra battaglia contro la reintroduzione dei voucher, spesso utilizzati anche in riviera per “mascherare” prestazioni di lavoro continuative e subordinate, contribuendo a rendere sempre più povero e precario il lavoro nel turismo».
«La nostra battaglia per il “lavoro dignitoso” ci vedrà presenti per tutto il periodo estivo, con un punto informativo tutti i giovedì sera dalle 21 alle 23.30 a partire dal 13 luglio e fino al 7 settembre (escluso il 17 agosto) a Cesenatico in viale delle Nazioni angolo via Euclide, con l’obiettivo di essere anche in questa stagione un punto di riferimento per le tante lavoratrici e lavoratori che necessitano di risposte e tutele, come il diritto a una giusta retribuzione, al riposo e ad un contratto regolare», conclude la sindacalista.