La poesia di Alda Merini, scelta dall’assessore alle pari opportunità Gaia Morara per le donne di Cesenatico in occasione della Festa della Donna e distribuita nelle scuole del territorio (clicca qui per leggere l’articolo), non è piaciuta a tutte le donne. In particolare a Isa Brighi, responsabile di Fratelli d’Italia di Cesenatico, che si fa portavoce di «molte donne e molte mamme che si sono chieste: “perché proprio quel testo per celebrare l’8 marzo?”».

 

Ci sono donne…
E poi ci sono le Donne Donne…
E quelle non devi provare a capirle,
perchè sarebbe una battaglia persa in partenza.
Le devi prendere e basta.
Devi prenderle e baciarle, e non devi dare loro il tempo di pensare.
Devi spazzare via con un abbraccio
che toglie il fiato, quelle paure che ti sapranno confidare una volta sola, una soltanto.
a bassa, bassissima voce. Perchè si vergognano delle proprie debolezze e, dopo
averle raccontate si tormentano – in una agonia
lenta e silenziosa – al pensiero che, scoprendo il fianco, e mostrandosi umane e fragili e
bisognose per un piccolo fottutissimo attimo,
vedranno le tue spalle voltarsi

ed i tuoi passi allontanarsi.
Perciò prendile e amale. Amale vestite, che a
spogliarsi son brave tutte.
Amale indifese e senza trucco, perchè non sai
quanto gli occhi di una donna possono trovare
scudo dietro un velo di mascara.
Amale addormentate, un po’ ammaccate quando il sonno le stropiccia.
Amale sapendo che non ne hanno bisogno: sanno bastare a se stesse.
Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro.

«Alda Merini è una gran poetessa, ma una dubbia pedagoga – interviene Isa Brighi – In primo luogo le donne sono tutte donne, senza distinzione: Donne e Persone. Una donna, inoltre, deve avere il tempo di pensare e soprattutto di decidere se vuole “essere presa”. Quel modo di agire contro la volontà della femmina riporta alla mente il “mediatore culturale” assurto all’onore delle cronache dopo le violenze sessuali di Rimini. Pare gli sia costato il posto di lavoro quel che aveva dichiarato, forse perché era senza licenza poetica? Forse perché non era l’8 marzo? Chissà, comunque sarebbe opportuno che il sindaco Matteo Gozzoli desse a queste mamme un suo autorevole parere».

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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