E se la Regione ha deciso in queste ore sulla sospensione delle attività scolastiche fino all’8 marzo, c’è chi ha perso e perderà un’altra settimana di stipendio. Sono gli educatori e operatori socio-sanitari (OSS) del servizio di assistenza educativa scolastica ai minori disabili. Coronavirus, neve, ghiaccio, assenze degli alunni, sciopero degli insegnanti… il popolo degli educatori e OSS vive un’emergenza economica dettata dai bandi pubblici. E Cesenatico non è da meno.

“La considerazione mostrata in passato dall’Ufficio Scuola e Servizi per l’Infanzia del Comune, rispetto alla situazione degli operatori dell’appalto è stata scarsa quando non addirittura ridicolizzante nei confronti delle nostre istanze – spiega Giulia Cagnani, educatrice professionale del sindacato ADL Cobas che opera nel servizio di assistenza educativa scolastica, gestito dalle cooperative CEIS e Millepiedi, che hanno vinto a Cesenatico il bando per l’esternalizzazione – A questo proposito, cito la risposta che ci venne fornita in occasione di un incontro che chiedemmo a seguito del ‘nevone’ del 2012: ‘Ragazzi, io con i soldi di venti – trenta educatori a casa ci ho saldato il bilancio'”.
Un’affermazione che fa arrossire quando si parla della “precarietà della mia professione – per la quale ho studiato laureandomi nel 2005 – e un bando comunale che esternalizza il servizio di assistenza scolastica, appaltandolo a enti esterni, e sollevandosi in questo modo da ogni responsabilità riguardo al rispetto dei diritti di chi per il Comune, per i minori e per le famiglie svolge un lavoro importantissimo”.
Il bando comunale in questione risale al 2014 e prevede che, in caso di assenza programmata (quindi prevista e comunicata nella giornata precedente il giorno di assenza) del minore, l’educatore che se ne occupa non si rechi al lavoro. “Questo, da sempre, rappresenta un grosso nodo problematico, perchè le cooperative/enti che gestiscono i servizi appaltati dal Comune, per ‘tamponare’ quelle ore, che dal Comune non vengono corrisposte, utilizzano prima le nostre ore di ferie e permesso, poi, una volta esaurite quelle, ricorrono a svariate strategie, evidentemente antisindacali: decurtazione dello stipendio, modifiche del contratto (anche quelli a tempo indeterminato), godimento di ferie ulteriori (ferie in negativo) il cui conto viene chiesto al momento del licenziamento con i soldi trattenuti nell’ultima busta paga”, continua Giulia Cagnani che ha scritto una lettera al sindaco Matteo Gozzoli.
Ma le assenze dei minori per motivi personali si vanno a sommare alle altre occasioni di sospensione delle lezioni: così “noi addetti all’assistenza veniamo messi in ferie, poi subiamo la mancata corresponsione dello stipendio, in occasione, oltre che delle tradizionali vacanze scolastiche di Natale, Pasqua ed estive, dei vari ponti, dei giorni di sciopero degli insegnanti, dei seggi elettorali nelle scuole, delle gite dei ragazzi cui non possiamo partecipare e di tutti quelle emergenze (ghiaccio, neve, alluvione, virus…) che comportano la chiusura delle scuole. L’attuale situazione di emergenza sanitaria, con la chiusura delle scuole, espone me e i miei colleghi a una condizione di forte vulnerabilità economica”.
Il problema non si ferma a Cesenatico, infatti su più fronti e in maniera estesa sui territori delle regioni in cui è stata disposta la chiusura delle scuole gli educatori si stanno mobilitando. ADL Cobas per martedì 3 marzo ha organizzato un presidio, dalle 10 alle 13, al Palazzo della Regione Emilia Romagna a Bologna.

La risposta del sindaco Matteo Gozzoli.

“Comprendo le difficoltà e i problemi che derivano a molte categorie di lavoratori e cittadini a seguito della chiusura delle scuole. E’ un tema complesso e non è facile trovare un equilibrio che permetta di tenere insieme situazioni non agevolmente conciliabili. Nel caso specifico si tratta di una specifica clausola contrattuale prevista dal bando e non è semplice superarla. La vicenda segnalata va certamente affrontata e portata a un livello di approfondimento superiore allo stretto ambito comunale. In tal senso mi adopererò per discuterne con gli altri sindaci dell’Unione Rubicone Mare”.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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