Quaranta minuti di conferenza stampa e appena 14 secondi dedicati al turismo. Nella conferenza stampa del Premier Conte di questa sera, alla fine, si è parlato molto più di floricultura, che è sicuramente un segmento produttivo degno d’attenzione, ma che non vale il 13% dell’intero Pil nazionale.
Quattordici secondi per ribadire la cancellazione della prima rata dell’Imu per alberghi e stabilimenti balneari (ma non per quelli in affitto) e per rilanciare il fantomatico “bonus turismo” che, come ampiamente annunciato, graverà sugli albergatori che dovranno anticipare di tasca loro lo sconto applicato alle famiglie e incrociare poi le dita nella speranza di un tempestivo rimborso dello Stato.
Insomma, dei 55 miliardi stanziati questa sera dal Governo, all’industria della vacanza andrà meno dell’1% perché, va ricordato, il voucher turistico verrà erogato, ma chi garantisce che le famiglie italiane lo utilizzeranno davvero?
Di turismo, per la verità, si è tornati a parlare subito dopo gli interventi dei ministri (assente, ovviamente, Franceschini) quando il giornalista di Rainews 24 ha chiesto al Premier quando sarà consentita la libera circolazione tra regioni, condizione sine qua non per la ripartenza del turismo. Conte non ha fornito alcuna risposta, scaricando il peso della scelta sulle Regioni “che – ha detto – quasi all’unanimità mi hanno chiesto di prorogare questo provvedimento, ritenendo che fosse più opportuno continuare a limitare questo genere di spostamenti”.
Ma scusate ragazzi , perché permettiamo che ci trattino così? È solo una domanda