Lo scorso 13 maggio, alla presenza dell’assessora Gaia Morara e della dirigente Simona Savini, si è tenuta la Consulta comunale dello Sport. Presenti, in video-conferenza, le diciotto associazioni sportive di Cesenatico. Diciotto importanti realtà del nostro territorio che, oltre a promuovere lo svolgimento della pratica sportiva tra le giovani generazioni, rappresentano un insostituibile punto di riferimento sociale e culturale per tanti bambini ed adolescenti della città. Un patrimonio da difendere e preservare, soprattutto in questa fase in cui i giovani sono reduci da esperienze alienanti ed hanno bisogno di riscoprire il loro senso di comunità.

Si tratta di associazioni con esigenze diverse ma, in questo periodo, tutte accomunate da un’indifferibile necessità: quella di ripartire al più presto.

Tutte hanno denunciato le difficoltà, non solo economiche, di una fase in cui, oltre a dover gestire i tanti problemi del presente (in primis quello degli affitti), resta molto complicato programmare anche il futuro. Sulle associazioni sportive, infatti, pesa la spada di Damocle della riorganizzazione scolastica, con ingressi forse scaglionati ed orari dilatati che renderanno molto più complicata anche la gestione logistica di molte attività sportive.

Tra la fine di maggio ed i primi giorni di giugno molte di queste associazioni ripartiranno, ma alcune di queste sono ancora alla ricerca di spazi all’aperto in cui organizzare, nel rispetto dei protocolli sanitari, le loro lezioni estive. Pertanto il Comune si è reso disponibile ad individuare, sul territorio comunale, alcune aree all’aperto da destinare alle varie discipline sportive. A giorni verrà redatto l’elenco e poi sottoposto alle varie associazioni. Si pensa a parchi, cortili di colonie ed altre zone verdi, anche se alcune di queste hanno esigenze più specifiche, come ad esempio la danza che, per riprendere l’attività didattica, necessita di un’area con pedana. Almeno questa la richiesta congiunta inoltrata da Dance Dream e Officina delle Arti, mentre Prisca Danza dovrebbe poter ripartire sul suo maxi-terrazzo.

Intanto, le Associazioni Sportive stanno ancora studiando il contenuto dell’ultimo decreto legge che prevede per loro qualche misura concreta. Ad esempio, viene disposto l’incremento delle risorse assegnate alla società Sport e Salute Spa per garantire l’erogazione delle indennità ai lavoratori anche per i mesi di aprile e maggio 2020. Inoltre, sono previste misure specifiche per i contratti di locazione di impianti sportivi pubblici e privati e per le modalità di rimborso delle quote dei contratti di abbonamento per l’accesso ai servizi sportivi. Per gli impianti di proprietà degli enti pubblici, il decreto, oltre a prorogare al mese di giugno la sospensione dei canoni (con obbligo di pagamento in un’unica soluzione entro il 31 luglio o in quattro rate mensili di pari importo a decorrere dalla medesima data), ha previsto la possibilità di chiedere la revisione, prolungando la durata o riducendo il canone concessorio, per i contratti scadenti entro il 31 luglio 2023. È riservata alle parti la libertà di recedere dal contratto, garantendo però al concessionario il rimborso del valore delle opere realizzate al netto degli ammortamenti effettuati.

Per le associazioni e le società sportive dilettantistiche che occupano impianti privati (piscine, palestre eccetera) è espressamente prevista l’applicazione degli articoli 1256, 1464, 1467 e 1468 del Codice civile e la possibilità di ottenere una riduzione del 50% dei canoni scadenti da marzo a luglio 2020, data l’impossibilità di usufruire dell’impianto locato. Resta salva l’opzione di fornire una prova contraria volta a dimostrare una riduzione maggiore o minore rispetto a tale percentuale. Infine, viene estesa alle associazioni e alle società dilettantistiche la possibilità di rimborsare gli abbonamenti per l’accesso a palestre, piscine e altri impianti sportivi per il periodo di sospensione dell’attività. Il gestore, in alternativa al rimborso, potrà rilasciare un voucher di pari valore utilizzabile incondizionatamente entro un anno nella stessa struttura. Restano escluse dal rimborso le quote associative versate da soci e tesserati.

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