La campagna di sensibilizzazione è chiara: tutti i cittadini – in particolare anziani e categorie a rischio – sono invitati a vaccinarsi per evitare di intasare gli ospedali e di confondere una banale influenza con il Covid.

Eppure, a una settimana dall’avvio della campagna di vaccinazione regionale (ciack il 12 ottobre), le dosi in vendita non ci sono. Lo spiega a chiare lettere questa mattina al Corriere di Bologna il presidente di Federfarma Emilia-Romagna, Achille Gallina Toschi, che sottolinea, in particolare, la modesta dotazione di vaccini a disposizione delle farmacie: “Si tratterà, al massimo, di una trentina di dosi per ciascuna farmacia, mentre le richieste sono molte di più” (quest’anno si stimano poco meno di un milione e mezzo di richieste, il doppio di quelle dello scorso anno). Un far west in mezzo al quale le farmacie si arrangiano con liste d’attesa fatte in casa, fogliettini dietro la cassa pieni di nomi e numeri di telefono di clienti, da richiamare quando (“e se”) i vaccini arriveranno.

Il problema, come sempre, parte da lontano. Il governo, infatti, finora ha sbloccato solo l’1,5% delle dosi di vaccino antinfluenzale per le farmacie, una percentuale che la Regione Emilia Romagna ha raddoppiato portandola al 3%, “ma anche così sono numeri molto bassi”, lancia l’allarme Toschi.

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