Dopo aver accusato qualche sintomo sospetto, venerdì mattina, si era sottoposto al tampone di rito. L’esito – gli aveva spiegato una zelante infermiera – gli sarebbe stato comunicato, il giorno dopo, attraverso un sms. E così è stato.

Ieri mattina infatti, puntualmente, è arrivato il messaggino tanto atteso con un esito confortante: negativo al Covid-19.

Un bel sospiro di sollievo per quel 50enne cesenate che, in virtù della negatività del referto, dopo qualche giorno di prudenza, è subito tornato alla sua vita di sempre: il giardinaggio, la visita ad un amico e l’immancabile saluto agli anziani genitori.

Il problema è che, nel tardo pomeriggio, il suo cellulare ha squillato di nuovo. Dall’altro capo del telefono questa volta un addetto dell’Ausl che gli comunicava che l’esito del tampone era, in realtà, positivo.

Di fronte alle legittime rimostranze da parte del cesenate, gli è stato spiegato che, durante la mattinata, si era verificato un deprecabile errore, ovvero che il sistema informatico dell’Ausl aveva inavvertitamente inviato un sms sbagliato.

Ora, nessuno può sapere se, nelle ore precedenti, l’uomo – convinto della sua negatività – abbia contagiato le persone che ha incontrato. Di certo c’è che l’Ausl, per riparare a quel gravissimo errore, ha immediatamente prenotato un nuovo tampone per l’uomo ed i suoi familiari.

Gli esiti dei nuovi esami chiariranno i contorni di questa vicenda assurda che, vada come vada, non contribuisce certo a diradare quella coltre di diffidenza che, dopo il caso AstraZeneca, continua ad aleggiare sulla gestione di questa pandemia.

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