Marco Pantani morì per un’overdose da psicofarmaci. Lo afferma la perizia conclusiva dell’Istituto di Medicina legale di Verona consegnata alla Procura di Rimini. Nell’analisi tossicologica viene “ridimensionata la questione cocaina anche se rimane una concausa” della morte del Pirata, avvenuta il 14 febbraio del 2004.
Ricordiamo che il Pubblico Ministero di Rimini nel 2013 ha riaperto il caso dopo la denuncia della madre del ciclista, secondo la quale il figlio fu assassinato simulando un’overdose. Ma oggi la causa della morte per cocaina sembra venire meno.
A ridimensionare il ruolo della droga nel decesso del Pirata, scrive il Corriere della Sera, sono stati due esami: una cromatografia liquida, per identificare le componenti della miscela che ha ucciso il ciclista, e una spettometria di massa, per trovare eventuali sostanze sconosciute e stabilirne il peso. La conclusione esclude il delitto: Pantani morì a causa di un mix letale di anti-depressivi e di cocaina, ma in dosi meno consistenti di quanto detto finora.
L’inchiesta per omicidio, riaperta dopo la denuncia della mamma del campione, potrebbe presto venire archiviata.