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Sfiducia sindaco: le reazioni della politica

By 10 Gennaio 2015 No Comments

Immediate le reazioni del mondo politico sulla sedura lampo del consiglio comunale di venerdì sera, nel quale si doveva mettere ai voti la mozione di sfiducia al sindaco Roberto Buda (clicca qui per leggere l’articolo), poi ritirata dalle opposizioni, ma che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale.

Matteo Gozzoli, capogruppo Pd. “Durante il consiglio comunale il sindaco e la sua maggioranza (quello che ne rimane) hanno scritto una nuova e triste pagina della politica cittadina. Pur di non consentire al nuovo consigliere della Lega Nord di votare i commi all’ordine del giorno (compresa la mozione di sfiducia) hanno impedito che la surroga del nuovo consigliere avvenisse in apertura dei lavori, vietando quindi alla Lega Nord di sedersi tra i banchi e facendo in modo che il consiglio comunale non fosse al completo con tutti e 16 i consiglieri democraticamente eletti. Si tratta di un precedente che riteniamo gravissimo per la democrazia della nostra città. Dopo le assenze del consiglio scorso, la maggioranza ha ideato un nuovo escamotage per evitare il confronto con la temuta mozione di sfiducia. Riteniamo grave anche l’atteggiamento tenuto dal presidente del consiglio Angelo Soragni Junior che invece di rimanere imparziale ha votato contro alla proposta di anticipare i commi riguardanti la surroga e la mozione di sfiducia, risultando così determinante, piegandosi ai diktat di Buda e vendendo meno al suo ruolo di garante del consiglio. Siamo di fronte ad una maggioranza che non ha più i numeri per governare, e che utilizza la tattica e i giochini per sopravvivere, per il resto il consiglio rischia la paralisi. Insieme ai Repubblicani abbiamo ritenuto necessario ritirare e ripresentare la mozione di sfiducia per fare in modo che finalmente – entro 30 giorni – la città possa sapere se esiste ancora una maggioranza”.

Igor Magnani, portavoce Pri. “Impedire la partecipazione di un nuovo consigliare comunale se pur legittimo è comunque un pessimo esercizio della democrazia”.

Stefano Angeli, Partito Liberale. “Sono del parere che un sindaco può perdere la sua maggioranza strada facendo e decidere di andare a elezioni anticipate, dignitosamente, e magari ripresentarsi con una sua lista. Oppure può scegliere di finire in farsa la sua legislatura facendo dimettere un consigliere della Lega il giorno prima del voto sulla sfiducia e mettere la surroga all’ultimo punto dell’ordine del giorno del consiglio in modo che il sostituto non possa votare la sfiducia… a sprezzo del ridicolo”.

Fabio Bandieri, consigliere PdL.Le regole si rispettano. Gli avvoltoi che sentivano l’odore del sangue in consiglio comunale sono andati a casa a bocca asciutta. C’è chi gode nel distruggere e c’è chi prova a costruire. Le regole sono scritte nel TUEL (testo unico degli enti locali) approvato anni fa dalla Giunta Pd. Neanche le leggi fatte dalla sinistra vogliono rispettare. Complimenti”.

Giacomo Piersanti, La Destra. “Si possono accusare gli assessori di incompetenza e la maggioranza di scarso senso della democrazia: se lo si pensa. Spesso lo facciamo anche noi. Ma prima bisogna imparare a contare fino a nove (tanti erano i voti necessari) e a rispettare le votazioni frettolosamente richieste e perse”.

 

 

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