A differenza del capitolo scorso (clicca qui per leggere il capitolo 1), in questo articolo andremo ad evidenziare alcune di quelle convinzioni che molti proprietari esprimono quando si sfogano durante le loro chiacchere cinofile.
“Quando torno a casa, dopo qualche ora di assenza, mi accordo che il mio cane puntualmente mi ha fatto qualche dispetto”.
Ma noi esseri umani, in verità, cosa intendiamo per dispetto? Da dizionario la definizione è la seguente: “Azione che ha il solo fine di infastidire, atto compiuto per dare dispiacere o noia a qualcuno”. Bene, spiacente di deludervi ma il cane nonostante sia perfettamente in grado di ragionare non ha assolutamente questa capacità cognitiva. Lui ragiona e agisce nel presente, durante il famoso “qui e ora” e non fa mai un’azione pensando o ragionando alle conseguenze del dopo.
Ma allora come possiamo giustificare il suo comportamento quando distrugge casa, urina sul letto o fa in mille pezzi un oggetto che ci appartiene? Semplicemente il cane sta dimostrando un suo disagio. A volte può trattarsi di ansia da separazione o da frustrazione quando non ha potuto scaricare l’energia facendo tutte quelle attività di cui lui ha un assoluto bisogno. Un cane stanco e appagato sicuramente sente meno il desiderio di distruggere e l’unica necessità che ha, è probabilmente quella di dormire fino al vostro ritorno.
“Quando torno a casa e il mio cane mi accoglie con le orecchie basse, si accuccia e mi guarda con occhi languidi, capisco subito che si è pentito del piccolo disastro che ha combinato”.
Sicuramente al vostro ritorno il cane potrebbe assumere questa postura, ma non certo legata alla brutta azione che ha fatto e che magari risale a molte ore prima, ma semplicemente all’energia negativa che emanate in quel momento. Siete arrabbiati, furiosi e il cane lo percepisce quindi prova una sorta di timore, non per l’azione da lui commessa, ma per come vi state ponendo a lui in quel momento.
“Mi hanno detto che un cucciolo può cominciare l’educazione di base solo dopo i cinque mesi”.
Falso! Se decidete di prendere un cucciolo (solo quando ha compiuto due mesi di età e mai prima!) è bene che dopo la prima settimana di ambientazione alla nuova casa e alla vostra conoscenza, cominciate subito con l’educazione.
Troppo spesso adattiamo un nostro pensiero umano ai nostri cani, arrabbiandoci per le conseguenze. Dovremmo invece cominciare a pensare che per quanto la sua vita sia così intrecciata alla nostra, lui è e deve rimanere un cane. Un cane non parla ma è un acuto osservatore, sensibile e spontaneo in tutto il suo essere, per una volta proviamo noi a imparare da lui. Potrete inviarci i vostri dubbi o domande a mifido@livingcesenatico.it.