Perché i Repubblicani si sono astenuti sull’approvazione del progetto relativo all’Ambito 1 delle colonie di Ponente? (clicca qui per leggere l’articolo sul progetto dell’amministrazione Buda).
A rispondere all’interrogativo è il capogruppo del Pri, Mauro Gasperini: “A fine 2011 il Pri, allora in maggioranza, stava attentamente valutando il progetto relativo all’Ambito 1 e probabilmente è anche per questo che, con un sms il sindaco ci hanno cacciato dalla Giunta e dalla maggioranza – spiega Gasperini – Principalmente erano previste a carico dell’Ambito 1 opere pubbliche per 19,5 milioni, contro gli attuali 10 milioni, che dovevano servire in parte per opere da realizzare all’interno dell’Ambito 1 e in parte per riqualificare il parco di Ponente, per attrezzature sportive, per la messa in sicurezza idraulica anche degli Ambiti 2 e 3, per la completa realizzazione di viale Colombo a cui si aggiungevano 5.680.000,00 per consentire al Comune la realizzazione di edilizia residenziale sociale”.
“Oggi le opere pubbliche a carico ed esterne all’Ambito 1 ammontano a soli 500mila euro con la conseguenza che gli Ambiti 2 e 3 vengono abbandonati e lasciati al loro destino e si perde completamente l’unitarietà dell’intervento per quelle zone – continua Gasperini – La sbandierata diminuzione delle superfici di costruito è solo sulla carta perchè dipende dal fatto che viene mantenuta Atlantica e da un diverso calcolo delle superfici stesse anche perchè l’unico parametro prescrittivo è il volume delle colonie esistenti che è rimasto sempre lo stesso; per contro vengono aumentate le altezze dei nuovi fabbricati: gli edifici residenziali passano da 4 a 5 piani mentre gli alberghi passano da 6 e 7 piani con caratteristiche di sostenibilità ambientali e territoriali assai inferiori rispetto agli standard che per esempio la Provincia nel suo parere imponeva e per noi pienamente condivisibili”.
“Noi riteniamo che le opere pubbliche e in particolar modo quelle relative alla difesa a mare vadano realizzate subito in modo unitario e in sequenza temporale in un’unica soluzione e non in 10 anni come si evince dal crono-programma dei lavori – continua Gasperini – Il nostro voto di astensione rappresenta un punto di partenza per riuscire a riqualificare quella zona di Ponente e siamo altresì consapevoli che è impensabile che questo progetto così strutturato possa portare ad una vera riqualificazione”.
“D’altra parte dobbiamo dare merito a questi imprenditori che hanno avuto coraggio e sono riusciti a trovare un accordo per una progettazione ed una proposta di intervento unitario che può essere o meno condivisibile, ma rappresenta, dopo tanti anni di immobilismo più totale, un importante punto di partenza – continua Gasperini – Per finire, in merito alle illazioni apparse sulla stampa dove si fa esplicito riferimento a possibili condizionamenti al nostro partito da parte di imprenditori e professionisti che operano nel settore edilizio, ricordiamo che il Pri e in particolare l’allora vice-sindaco Bruna Righi, proprio per non cedere a pressioni esterne, che per la verità facevano riferimento ad altre forze politiche, fu dimissionata e nella circostanza difesa da tutto il partito”.