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colonia veronese

Grand Hotel da Vinci

 

 

 

 

 

 

                        PRIMA                                                                                                  DOPO

Il sindaco Roberto Buda, dopo gli attacchi di Pd e Movimento 5 Stelle, sul caso Grand Hotel da Vinci che lo vede indagato per abuso d’ufficio (clicca qui per leggere l’articolo), interviene su Facebook e pubblica la foto della colonia Veronese prima dell’intervento e l’attuale Grand Hotel da Vinci.

“Guardando queste foto come si fa a dire che ho agito nell’interesse di un privato? E’ palese che è interesse della città avere questa bellezza! – scrive il primo cittadino – Mi sono mosso dentro quello che i tecnici comunali, provinciali e regionali mi dicevano fosse legittimo e certo che fosse il bene di Cesenatico”.

“Oggi Pd e Movimento 5 Stelle – conclude il sindaco – sparano fango, è uno spot nel quale sono molto bravi. Mi sono sempre impegnato per migliorare Cesenatico e questo è il premio, viene voglia di non fare più nulla, ma non credo sia giusto mollare”.

Risponde sempre su facebook il capogruppo Pd Matteo Gozzoli:

A quanto pare il sindaco Buda ha i nervi a fior di pelle sulla questione legata alle indagini sui lavori svolti nell’ex colonia veronese, oggi hotel da Vinci, che le vedono indagato per abuso d’ufficio. Non è bastato scrivere che chiediamo che faccia chiarezza, che siamo i primi a sostenere che quell’albergo è un valore per Cesenatico. Il sindaco almeno dovrebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscere che la riqualificazione della Veronese non è tutta farina del suo sacco, dal momento che l’accordo era stato chiuso dalla precedente amministrazione di centrosinistra mentre solo i lavori visibili (le ruspe) sono iniziati sotto il suo mandato”.

“Una volta partiti i lavori – da quanto emerge dalla stampa sulla base di quanto la Procura, non il pd, afferma – vi sono state all’apparenza delle difformità. Ossia i privati avrebbero costruito in maniera diversa da quanto previsto dagli accordi con il beneplacito del comune che avrebbe attraverso il sindaco e il dirigente autorizzato opere in modo non conforme alla legge. Ovviamente il condizionale è d’obbligo, come in tutti i casi in cui si discute di indagini e non di condanne. Quello che da tempo ho fatto insieme al segretario Mario Drudi è chiedere che il sindaco smetta di trincerarsi dietro argomentazioni generaliste (come quella della bellezza del da vinci) e faccia chiarezza sui profili tecnico-giuridici della vicenda, come ci si deve attendere da un amministratore pubblico”.

L’accordo di programma prevedeva infatti che contestualmente all’apertura dell’hotel avvenisse la consegna dei parcheggi pubblici di completamento dei giardini al mare, questi sí nell’interesse e nella fruibilità diretta di tutti, cittadini e turisti. Ebbene ad oggi, la struttura è aperta da due anni ma dei parcheggi nemmeno l’ombra. In questo il pd non ci sta ad essere equiparato come atteggiamento a quello tenuto dal movimento 5 stelle, tramite il capogruppo Papperini, peraltro con un ritardo sconcertante e con toni che sembrano puntare solo alla prossima campagna elettorale“.

“Dal 2013 noi del pd siamo infatti gli unici ad aver posto domande sull’iter autorizzativo scelto dal comune, al motivo per cui le opere pubbliche previste dall’accordo non sono state realizzate e infine su come si era permesso l’aumento di volumi dello stabilimento balneare. lo abbiamo fatto senza toni giustizialisti ma esponendoci pubblicamente in consiglio comunale. Questa è la differenza tra tra la forma di chi, come Papperini, con ritardo si sta scandalizzando con toni da rogo per l’operato della giunta Buda, e la sostanza del pd, che dall’inizio rivendicava nell’interesse dei cittadini che l’accordo di programma avesse completa attuazione”.

“E’ legittimo e doveroso che il sindaco si difenda dalle accuse, che l’albergo sia bellissimo è agli occhi di tutti, ma lo è anche che i parcheggi non siano ancora stati realizzati senza che l’amministrazione si sia attivata in proposito a richiederlo. E’nell’interesse di tutti gli imprenditori di Cesenatico e di tutti i cittadini pretendere dall’amministrazione trasparenza, regole certe e regole uguali per tutti. Il resto è solo fumo e non vorremmo che al di là della solita rissa, ci sia un imprenditore che dopo aver investito cifre enormi si trovi indagato per aver seguito quello che il sindaco e il dirigente gli hanno detto di fare”.

 

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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