Part II
a cura di Gianni Briganti
Un secondo falso storico di cui la maggioranza dei locali mi auguro abbia coscienza riguarda l’incontro a Cesenatico tra Leonardo da Vinci e il Duca Valentino. Tale incontro ha come unica fonte il grande dipinto che funge da velario presso il Teatro Comunale di Cesenatico, dipinto nel 1865 da Pompeo Randi, pittore forlivese, e ricostruito alcuni decenni orsono in quanto andato distrutto. Sebbene sia bellissima da ammirare, la scena è un falso storico in quanto l’incontro a Cesenatico non è mai avvenuto o comunque non vi è alcuna testimonianza o indizio a supporto in merito. In particolare il Fantaguzzi nella sua raccolta di Cronache “Caos” annota scrupolosamente arrivi e partenze locali dei grandi del tempo durante il periodo Cesenate di Leonardo e una dimenticanza proprio in merito al Duca, Cesare Borgia, sarebbe quantomeno inverosimile.
Un terzo elemento sulla bocca di tutti i Cesenaticensi che non ha alcun riscontro storico locale riguarda le cosiddette Porte Vinciane, che come

Chiariti questi primi aspetti, qualora fosse stato ancora necessario, rimangono diverse ulteriori affermazioni, o luoghi comuni, da definire più accuratamente in merito ai fogli 66v e 68r di Leonardo. Si badi bene che gli storici hanno a disposizione unicamente queste due facciate per definire quale rapporto vi sia stato tra Leonardo e Cesenatico, o meglio Porto Cesenatico, oltre a una breve frase sul foglio 67 recto dove sinteticamente è annotata la posizione della cittadina rispetto a Cesena: “la rocha del porto di Cesena sta a Cesena per la 4° di libecco”. Nulla di più.
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