“I nostri artigiani pagano l’Imu sui loro capannoni perchè l’Eni non dovrebbe pagarla?”. Così il candidato sindaco Roberto Buda interviene sulla risoluzione del Ministero del Tesoro che prevede il non pagamento, da parte delle compagnie petrolifere, di Imu e Ici per le piattaforme di trivellazione. (clicca qui per leggere l’articolo).
“A febbraio c’è stata una sentenza della Cassazione che impone all’Eni di pagare l’Imu e di questo dovremmo gioire, tutti, perchè è una sentenza che fa giustizia – continua Buda – Il documento uscito in questi giorni è una risoluzione del Ministero come risposta strettamente legata al quesito posto da una associazione in cui si chiede se sia assoggettabile, ad Imu e Tasi a decorrere dal 1 giugno 2016, una piattaforma petrolifera. Nella risoluzione viene inoltre ribadita una cosa ovvia e cioè che è necessario un intervento normativo volto a chiarire le competenze in merito all’ipotetico accatastamento delle piattaforme. Il Ministero stesso sostiene che le piattaforme per loro caratteristiche possono rientrare nella categoria catastale D”.
“In ogni modo una risoluzione ministeriale è un parere non vincolante e quindi mi risulta che l’Ufficio andrà avanti come da programma sugli atti emessi nei confronti di Eni, per questo non dovrebbe esserci alcuna revisione di bilancio se non sarà una legge dello Stato a sancire l’inapplicabilità di Ici e Imu sulle piattaforme o una sentenza di Commissione a concedere la sospensiva della riscossione del tributo. Nel nostro bilancio inoltre parte di questi crediti sono già svalutati e se mai non entrassero si valuterà come coprirli nei prossimi anni. I cittadini devono sapere che quello che stiamo facendo, insieme ad altri comuni italiani, sta dando fastidio ai poteri forti e, come spesso accade, il Pd è dalla parte dei poteri forti”.