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Scuole e sicurezza. Argomento sempre attuale e da non sottovalutare, anche a Cesenatico. Per renderlo chiaro a tutti, in questo servizio non ci saranno tecnicismi, ma solo dati alla portata di tutti. Tutto ruota sulle verifiche della vulnerabilità degli edifici scolastici. In pratica è l’analisi sulla sicurezza delle scuole in caso di terremoto. La perizia dello studio Massari, incaricato dalla giunta precedente di far luce su questa delicata questione, è giunto a una conclusione.

Prima di entrare nel merito va detto che l’indicatore più rilevante è la “salvaguardia della vita” (da ora slv). Quando raggiunge la soglia di 1, la struttura ha una sicurezza analoga a quella degli edifici di nuova costruzione. La scuola primaria Saffi ha raggiunto lo 0,7. Si nota che nella relazione ci sono altri edifici nati con le norme antisismiche del 1996 che presentano un valore simile alla Saffi seppur edificate circa cento anni dopo.

ada negriIl caso. Salta agli occhi come su 26 strutture inserite nella relazione, il secondo corpo della scuola elementare Ada Negri di via Don Minzoni risulti al quinto posto tra quelle più «vulnerabili» in caso di sisma. Il corpo 1 della stessa scuola è appena quattro posizioni dopo. Entrambi sono stati costruiti in cemento armato nel 1989, anno nel quale il Comune di Cesenatico era già classificato in zona sismica di seconda categoria quindi di media sismicità, come oggi.

Ciò significa che già in quell’anno era obbligatorio disporre dell’autorizzazione sismica del Genio Civile e con il livello di salvaguardia della vita riportato nella relazione Massari con molta probabilità non sarebbe stata rilasciata perché troppo bassa.

Come fa una scuola autorizzata dal Genio Civile nel 1989 ad avere una vulnerabilità sismica così bassa (slv 0,2-0,3)?

+++ CONTROLLA QUI L’ELENCO COMPLETO DELLE SCUOLE +++

E la Saffi? Sempre nello stesso documento risulta che su 26 strutture analizzate solo due superano la soglia dell’1 quindi in linea con la norma attuale. Sono “lo spazio bimbi di Bagnarola” (costruito nel 2010) e la scuola materna di Bagnarola (padiglione via Rose) del 1980. La Saffi, che non è inserita nello studio perché già oggetto di una perizia costata 8.519,88 euro, risulta, dati alla mano, con valori più alti di venti delle strutture analizzate. Si può quindi dire che sarebbe più sicura in caso di sisma di tutte queste.

I costi. Per le verifiche su 14 scuole di Cesenatico a cui si aggiunge la palestra di Sala, che hanno portato alla redazione di 24 casi di studio, la giunta precedente ha previsto un compenso di 21.675 euro (iva al 22% esclusa). Pari a una media di saffi1.548 euro a scuola (palestra esclusa). Un vero affare se confrontato con i lavori sulla scuola primaria Saffi e della sede del Comune del 2012. In questi casi le verifiche tecniche hanno avuto costi molto diversi. Solo per la primaria Saffi sono stati stanziati 8.519,88 euro; quindi per questa scuola è stato messo a disposizione quanto per cinque delle altre. Per il Comune invece si parla di 12.100 euro (LEGGI QUI TUTTO L’ARTICOLO). Una media di 10.309 euro per due strutture contro i 1.548 per quattordici scuole.

Si è speso troppo per i primi o è stato stanziato troppo poco per le verifiche sismiche delle scuole?

La norma. Oggi la norma ha elevato i livelli di prestazione, ma si precisa che non viene imposto alcun obbligo d’intervento ai fini sismici, ma se necessita, solo ai fini statici per edifici che mantengono inalterata la loro funzione. A tal proposito la circolare della presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento Protezione Civile del 4 novembre 2010 precisa che «non si può pensare di imporre l’obbligatorietà dell’intervento o del cambiamento di destinazione d’uso o, addirittura la messa fuori servizio dell’opera non appena se ne riscontri l’inadeguatezza».

Si ricorda inoltre che è emerso che lo spostamento dalla Saffi all’Erminia fu dovuto prevalentemente per il problema riscontrato su un solaio e una scala. Che sono risultati inadeguati a sostenere il peso degli alunni, un problema quindi non di natura sismica. Nelle conclusioni della relazione generale a firma dell’ing. Massari sembra non si faccia cenno a problemi di tipo statico (di resistenza al peso delle persone e proprio del fabbricato).

Possibile che tutti gli edifici non abbiano alcun problema di resistenza, anche di minore entità (ad es. sbalzi, ringhiere delle scale, controsoffitti ecc) come quello che ha causato l’inibizione della Saffi?

Sull’argomento leggi anche l’intervento del sindaco Matteo Gozzoli a questo LINK

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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