Con “Vai a fare del bene!” inizia la dichiarazione dell’ex sindaco di Cesenatico Roberto Buda che commenta il suo rinvio a giudizio, insieme all’ex dirigente Vittorio Foschi, alla vedova Batani e a un progettista, sulle presunte irregolarità circa i lavori che hanno trasformato l’ex Colonia Veronese nell’attuale Grand Hotel da Vinci (clicca qui per leggere l’articolo).
“Come prevedibile siamo stati rinviati a giudizio. Io in particolare sono accusato di abuso d’ufficio per avere, secondo l’accusa, creato ingiusti vantaggi ai proprietari – spiega Buda – Quando Tonino Batani all’inizio del mio mandato mi ha detto che desiderava costruire, vicino al porto leonardesco, il più bell’hotel della costa ero contentissimo. La nascita di un hotel, per un comune turistico, è un valore pubblico e non solo privato (lo afferma, se non ricordo male, anche la legge regionale). Il desiderio di Batani si è poi realizzato. In un momento in cui a Cesenatico gli hotel chiudevano siamo riusciti a far nascere in città il primo 5 stelle della nostra Provincia. Provincia che ora insieme al nostro Comune e alla Regione si è costituita parte civile nel processo per avere subito dei danni (misteri della politica!)”.
“L’hotel è quindi nato e i benefici per la città sono ora sotto gli occhi di tutti: il degrado è stato trasformato in grande bellezza, una certa clientela di livello è finalmente arrivata a Cesenatico, grandi personalità sono ritornate in città. Chi avrebbe mai immaginato che tutti gli sforzi fatti perchè tutto andasse bene, corretto e veloce oggi avrebbero portato addirittura a un processo. Il mio primo processo da accusato! Oggi per fare il sindaco bisogna essere dei pazzi. Puoi trovarti a processo per avere cercato di fare del bene alla città! Guardiamo il lato positivo della vicenda (non è facile trovarlo). Ora potrò chiarire davanti ai giudici tutto quello che mi ha mosso come sindaco in questa vicenda e sono certo che la giustizia premierà chi si è sempre mosso per il bene della città e non per procurare vantaggi a nessuno! Tonino sicuramente il tuo ottimismo ora ci avrebbe incoraggiato a guardare avanti con speranza. Ciao Tonino ci manchi!”.