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Nella lunga e articolata risposta al gruppo consiliare Movimento 5 Stelle con oggetto “Accordo integrativo di provvedimento delibera di Giunta Comunale n. 100 del 16/04/2018” collegato ai futuri interventi relativi alla rigenerazione dell’area della ex colonia Santa Monica di Villamarina (clicca qui per leggere l’intervento dei 5 Stelle) il sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli, ha precisato alcuni punti che meritano di essere chiariti.

“L’area in cui si trova la colonia Sanata Monica è una sottozona D5e – spiega il primo cittadino – Si tratta di una sottozona prevista dal PRG 1998 non prevista dalle norme regionali e che a livello comunale non prevede – né ha previsto in passato nella prassi applicativa del Piano – la cessione all’amministrazione comunale delle aree interessate da tale destinazione d’uso. Restano di fatto parcheggi su suolo privato, pertanto non fruibili e aperti come i parcheggi pubblici”.

Quindi il sindaco ripercorre la storia del permesso di costruire del 15 dicembre 2005 attraverso il quale il Comune autorizzava il P.U. n. 37 S. Monica, un’area di 4.238 mq dove era prevista la realizzazione di un hotel. “Dei 4238 mq 1.019 avevano la destinazione di ‘parcheggio privato di uso pubblico’ e sempre nella risposta fornita ai consiglieri del Movimento 5 Stelle ho precisato su indicazione degli uffici che ai fini del rilascio del P.C. n. 195/2005 era stata richiesta ‘fideiussione a garanzia di realizzazione parcheggi’ per un importo pari a 44.991,98 euro e all’interno della pratica non si rileva copia originale di tale fideiussione, inoltre non risulta agli atti nemmeno l’avvenuta consegna della stessa”.

Poi nel 2018 c’è stato il passaggio di proprietà e la nuova società subentrata nella proprietà del terreno ha ripristinato la fideiussione prevista dal permesso di costruire su richiesta degli uffici dell’edilizia privata. “Visto quanto sopra esposto alla domanda del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle che chiedeva se all’epoca dell’attivazione del permesso di costruire (2005) i parcheggi fossero garantiti da fideiussione ho risposto che non era allegata in cartella la fideiussione come indicato dagli uffici. Il documento rinvenuto dai consiglieri pentastellati è probabilmente una fotocopia presente tra gli allegati ma che non era valida come garanzia”.

Quindi è con l’amministrazione Gozzoli (luglio 2018) che la nuova società ha riemesso le fideiussioni come previsto dal permesso di costruire originario. “Non capisco quindi di cosa sarei colpevole e quali verità inconfessabili avrei omesso al gruppo consiliare dei 5 Stelle. Con l’accordo integrativo dell’aprile 2018 la Giunta ha inoltre definito un nuovo percorso che prevederà la monetizzazione integrale del valore dell’area prevista a parcheggio privato ad uso pubblico – continua il primo cittadino – Piuttosto che delle bugie e dei falsi di cui parlano a sproposito i 5 Stelle sarebbe corretto parlare di riordino di un permesso di costruire nel pieno rispetto dell’interesse pubblico che – se il consiglio comunale lo approverà – monetizzerà in maniera completa per un totale di 122.280,00 euro un parcheggio che altrimenti non avrebbe garantito alcuna fruibilità al pubblico ma soprattutto la città potrà contare sulla rigenerazione di un’area che da anni versa in completo degrado. Visto che la mia amministrazione sta lavorando unicamente per far sì che vi sia un recupero e una rigenerazione dell’area, la domanda che pongo ai consiglieri 5 Stelle è se il loro obiettivo sia semplicemente che l’area resti in degrado oppure se hanno interesse anche loro a creare le condizioni per un rilancio di un comparto dove gli strani parcheggi privati di uso pubblico saranno sostituiti da una loro monetizzazione che consentirà al Comune di realizzare nel quartiere di Villamarina dei veri parcheggi pubblici utilizzabili da tutti e non chiusi all’interno di una proprietà privata come il vecchio progetto indicava. Oppure se l’affondo del Movimento 5 Stelle era indirizzato ad accusare il Comune di non aver escusso le fideiussioni, allora hanno preso un grosso granchio perché non sarebbe possibile per l’Ente pubblico realizzare delle opere in un’area privata”.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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