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“Noi non abbiamo la tua forza, prendici per mano: torneremo a casa tutti insieme”

Un lungo racconto per ricordare il figlio Mattia Fiaschini. “Noi non abbiamo la tua forza, prendici per mano: torneremo a casa tutti insieme”.

Parole che stringono il cuore e che fanno capire solo in parte il dolore struggente del padre e della madre del 24enne di Cesenatico morto cadendo in un dirupo durante un’escursione nelle Blue Mountains.

Ecco l’ultimo ricordo che il padre vuole affidare alla rete e che a sua volta gli è stato riportato da un amico di Mattia, “chi l’ha conosciuto, anche solo a una fermata di un bus, lo ha capito subito”.

 

“Due mesi fa, in un giornata soleggiata a Sidney, ero tra le ultime in una lunga fila per prendere l’autobus nella stazione di Bondi Junction. All’improvviso è arrivato un omone grosso e rivolgendosi alla fila ha detto ‘chi vuole venire con me in taxi, mi segua’. Tutti l’hanno guardato con sospetto tranne me e un altro ragazzo che, felici di avere saltato la coda, abbiamo seguito il nostro salvatore…”.

“Io e il ragazzo siamo saliti e quando siamo partiti il signore che ci aveva invitato sul taxi ci ha chiesto i nostri nomi. Il ragazzo si è presentato come Mattia e io subito gli ho chiesto se era italiano. Lui annuì. Mi ha poi raccontato che lavorava in un ristorante a Sidney, che faceva surf, che viaggiava con lo zaino alle spalle e che Byron Bay era un posto molto carino e pieno di artisti. Io gli ho raccontato del mio legame speciale con la Romagna e i romagnoli, della mia migliore amica che è di Milano Marittima e che ho trascorso alcuni giorni al mare a Cesenatico”.

Il racconto continua: “Poi gli ho detto: ‘tra tutti quelli in fila gli unici due che subito hanno accettato l’invito sul taxi eravamo noi italiani. E ci siamo messi a ridere…’. Malgrado la differenza di età, potevamo andare avanti a parlare per ore, ma siamo arrivati alla destinazione e ci siamo salutati. Mattia sembrava ancora più giovane della sua età, ma maturo e con tante esperienze. Quando sono tornata a casa ho raccontato di lui alla mia famiglia e quando sono tornata in Italia ai miei amici. Lui aveva qualcosa di bello che toccava il cuore. Forse era il suo sorriso, la sua simpatia, forse la sua aura da curioso o forse quella innocenza che si avvertiva. Aveva una bellezza che non apparteneva allo squallore di questo mondo e forse per questo che se ne doveva andare”.

mattia fiaschini
 
Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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