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La Marineria di Cesenatico continua ad andare in mare. Ed è una delle poche realtà sul territorio nazionale che continua a mollare gli ormeggi. “Un atto di responsabilità e di servizio nei confronti del territorio”, queste le parole del direttore della cooperativa Casa del Pescatore di Cesenatico, Mario Drudi.
Così i pescatori di Cesenatico escono in mare e, dunque, anche il mercato del pesce continua la sua attività. Non certo, però, un’apertura a pieno regime: “Se in condizioni normali il mercato assorbe 100, ora anche con i ristoranti chiusi assorbe 50 – spiega Drudi -. Per questo le nostre barche escono 4 giorni a settimana per 10 ore complessive mentre solo tre pescherecci di grandi dimensioni vanno in mare 4 giorni per 60 ore”. La pesca a volante è praticamente ferma: in questo caso, infatti, si tratta di barche che pescano abitualmente un grande quantitativo di pesce e che necessitano di una ciurma numerosa. Quindi per evitare motivi di contagio c’è chi ha scelto di spegnere i motori e ipotizzare che quello che si sta facendo ora è una sorta di fermopesca anticipato. “La nostra è stata una scelta di responsabilità – continua Drudi – stiamo parlando di un prodotto di primaria necessità per i cittadini, al pari di frutta e verdura. Andiamo in mare meno ore e, se ci saranno le condizioni per nostre imprese di continuare con questo regime, continueremo anche nei prossimi giorni. Diversamente ci fermeremo a ragionare su come andare avanti”.
Così la Marineria di Cesenatico – a differenza di altre realtà nazionali – ha deciso di continuare a lavorare, con tutte le norme igieniche e precauzionali a bordo e a terra richieste per l’emergenza Coronavirus. Senza richiedere sussidi allo Stato. Pesca a strascico e sistemi fissi (seppie) sono garantiti, mentre per la miticoltura c’è chi parla di “dramma”.
Atto di responsabilità verso la comunità, tenere in piedi le imprese e servizio al territorio. Queste le linee guida che identificano in questo momento la Marineria di Cesenatico.
 
Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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