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Volere è potere. In un periodo di incertezza totale e di ricorsi mirati alla prudenza, anche la rustida dei pescatori ha dovuto rinunciare allo storico banchetto pubblico di agosto. Ma non al suo fine ultimo: la solidarietà. Come scritto nei giorni scorsi infatti tre pescherecci sono usciti in mare per portare il pescato al mercato. Il ricavato sarà conferito dalla Coop. Casa del Pescatore al fondo per l’emergenza alimentare del comune. Martin Pescatore II, Azzurra I, Sovrana hanno potuto prendere il mare per un giorno nonostante il fermo pesca. Questo è stato possibile perché la Coop. ha inoltrato regolare domanda al ministero.

“Al netto delle spese del carburante – ha spiegato Mario Drudi della Coop. Casa del Pescatore – riusciremo a donare al fondo alimentare oltre 3000 euro. Il merito va ai tre pescherecci che sono usciti in mare chi 10 ore e chi 12”.

Canocchie, moli, sgomberi, zanchetti, seppie e calamari sono stati portati al mercato. La quantità non era enorme, ma il fatto di incontrare una forte domanda ha alzato i prezzi del prodotto. Questa occasione è servita anche per far riflettere sullo stato del mare e sulla sua fauna. “L’acqua è pulita, nulla da eccepire sulla qualità del prodotto – ha commentato Claudio Cesarini del Martin Pescatore II – è la quantità che fa riflettere. Ad esempio le triglie stanno a zero. Anno scorso eravamo usciti il 12 agosto e la quantità era superiore”.

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Alessandro Mazza

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